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L’Ifab zitta zitta testa anche il tempo effettivo e le rimesse laterali coi piedi

Wenger: “Dobbiamo rendere il gioco più veloce, altrimenti i giovani non guardano più il calcio”

Tra fuorigioco all’acqua di rose, Var economiche, 5 cambi per chi gli sta bene, portieri coi piedi incollati alla linea sui rigori, il summit dell’Ifab s’è trasformato in una fiera del regolamento futuro. Dalle pieghe del vertice escono misure su misure che andranno testate. Il Telegraph ne sottolinea due che per il futuro potrebbero davvero cambiare la faccia del calcio: la riduzione delle partite da 90 a 60 minuti, con il tempo effettivo, e le rimesse laterali coi piedi.

Altri test riguarderanno arbitri del calcio minore che indossano telecamerine, la spiegazione in tempo reale di alcune decisioni arbitrali e un sistema di revisione video a bassa tecnologia per le competizioni che non possono permettersi la vera Var.

Intanto verranno elaborati protocolli per testare le rimesse laterali coi piedi, resta da vedere se comporteranno la sostituzione di tutte le rimesse in gioco con rinvii o, come suggerito da Wenger, solo di quelle nella metà campo difensiva.

Wenger ha cercato di giustificare l’introduzione dei “kick-in” durante un evento per il Twinning Project al London Palladium a novembre: “Ci sono due grandi ‘perditempo’ in questo momento, le rimesse laterali e i calci di punizione, e anche un po’ i calci da fondo. L’obiettivo è rendere il gioco più spettacolare e veloce, e magari con le rimesse in gioco si potrebbe giocare con i piedi, ma in un limite di cinque secondi, cose del genere.

È importante rendere il gioco più veloce. Le generazioni più giovani sono meno pazienti e lo vediamo con le loro abitudini dai 12 ai 18 anni. Non accendono più la televisione per guardare 90 minuti di calcio. È tutto al telefono. Quindi potremmo doverci adattare”.

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