Il preparatore di Berrettini: «Navighiamo a vista, vediamo quanto riuscirà a giocare prima di Wimbledon»

Al CorSport: «L'infortunio non gli ha impedito di muoversi, tranne per due settimane. Ha fatto il grosso del lavoro quando non poteva. Anche con il calcio tennis»

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Londra (Inghilterra) 09/07/2021 - Wimbledon / foto Imago/Image Sport nella foto: Matteo Berrettini

Sul Corriere dello Sport un’intervista al preparatore di Matteo Berrettini, Roberto Squadrone. I due sono insieme da quando Berrettini, fresco vincitore a Stoccarda dopo l’operazione alla mano, aveva 15 anni.

«Lui è abituato a fare questo percorso, io ero con lui quando a 15 anni si fratturò tibia e perone».

Racconta come hanno affrontato questo periodo.

«Siamo stati “fortunati”, era un infortunio che non gli ha impedito di muoversi, eccezion fatta per le prime due settimane. Non potendo giocare a tennis, abbiamo sostituito la racchetta con giochi ed esercizi che riproducevano i movimenti sul campo: un lavoro a secco, con sessioni anche di due ore, tra calcio tennis e altri esercizi di reattività e coordinazione».

Insomma,

«il grosso del lavoro era stato fatto durante le cinque settimane in cui non poteva farlo».

Gli infortuni sono anche opportunità, da un certo punto di vista.

«Sono momenti in cui Matteo ciclicamente incappa. Noi li sfruttiamo per introdurre cose che non riusciamo a fare durante la stagione: preparazione o altro, il tutto tenendo a mente presente e futuro. Per quanto grave possano sembrare all’inizio, gli infortuni si superano e nel tennis di oggi sono all’ordine del giorno. Dovrà conviverci anche perché lui è uno che non si risparmia mai, non si accontenta, non lascia mai una partita e rischia sempre tutto».

E ora?

«Adesso viene il difficile, perché mentalmente dal prossimo torneo è come se non avesse fatto nulla e capiremo anche la sua condizione. Navighiamo a vista, vediamo quante partite riuscirà a giocare prima di Wimbledon. Farà il Queen’s e poi si allenerà per Wimbledon. Di solito finito il torneo andava in vacanza, ma quest’anno giocoforza dovrà disputare qualche partita in più. Però ripeto, navighiamo a vista, dipenderà tutto dal numero di partite che riuscirà a mettere in fila».

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