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Il calcio italiano è pieno di strani affari di mercato, basta dare uno sguardo a Transfermarkt

POSTA NAPOLISTA – Se l’obiettivo è ridurre le opacità e eliminare eventuali irregolarità, il lavoro certamente non manca nel mare magnum del calciomercato

Il calcio italiano è pieno di strani affari di mercato, basta dare uno sguardo a Transfermarkt
Gc Milano 29/01/2010 - Ata Hotel sede calciomercato / foto Giuseppe Celeste/Image Sport nella foto: cartellone calciomercato

La notizia in pochissimo tempo ha fatto il giro di tutte le principali testate nazionali (sportive e non): Aurelio De Laurentiis, la moglie Jacqueline Baudit, i figli Edoardo e Valentina e il fido Andrea Chiavelli (ossia tutti i componenti del Cda della società azzurra), sono stati iscritti dalla Procura di Napoli nel registro degli indagati per falso in bilancio nell’ambito della vicenda relativa alla compravendita di Victor Osimhen dal Lille nell’estate 2020 e la conseguente cessione, alla società francese, della proprietà di alcuni ex calciatori della Primavera azzurra a cifre ritenute dagli inquirenti (ma anche dalla quasi totalità degli appassionati di calcio) totalmente spropositate e del tutto fuori mercato. Inutile dire che la notizia ha fatto letteralmente andare in brodo di giuggiole i tifosi di tutte le altre squadre italiane (juventini in primis) ma anche tutti quei tifosi del Napoli che nutrono nei confronti del presidente della società azzurra un sentimento che definire di odio è semplicemente riduttivo: a tal riguardo basta dare uno sguardo fugace ai tantissimi commenti rilasciati sui vari social-network da molteplici utenti, i quali, manco a dirlo, puntano il dito sulla cessione dei tre ex Primavera al Lille, bollando tale operazione come una vera e propria truffa.

Ebbene, a parte il fatto che, come già evidenziato da uno dei massimi esperti di diritto sportivo, l’avvocato Eduardo Chiacchio, il Napoli non dovrebbe rischiare assolutamente dal punto di vista sportivo in quanto c’è già una sentenza di assoluzione passata in giudicato dalla Corte Federale circa il famigerato “caso plusvalenze”, senza voler avere la presunzione di sostituirci agli organi inquirenti, un approfondimento sul tema andrebbe ugualmente fatto.

Tralasciando la valutazione dei calciatori professionisti, Osimhen (valutato dal Lille circa 75 milioni di euro) e Karnezis (valutato dal Napoli 5,13 milioni, ossia una cifra più o meno in linea per un portiere che vantava, all’epoca, ben 49 presenze in Nazionale, 117 in Serie A, 46 nel campionato greco, sei in quello spagnolo, quindici in quello inglese, quattro in Champions League e sei in Europa League e che, sempre all’epoca dei fatti, sarebbe stato tranquillamente titolare in circa una decina di squadre del campionato italiano…), come detto ciò che appare assolutamente abnorme è la valutazione data ai tre ex Primavera Palmieri, Liguori e Manzi, valutati rispettivamente sette, quattro e quattro milioni, un cifra veramente assurda per dei calciatori che avevano giocato soltanto nei campionati giovanili e, tra i professionisti, al massimo in terza divisione.

Eppure se andiamo a dare uno sguardo su Transfermarkt.com ad operazioni simili poste in essere da altre società di calcio si scopre, ad esempio, che un certo Andrea Adorante, nell’estate 2019, è passato dall’Inter al Parma per una cifra di circa quattro milioni di euro, che un tale Davide Bettella, nel 2018, è passato dall’Inter all’Atalanta per una valutazione di circa sette milioni di euro, oppure che Federico Valietti è passato dall’Inter al Genoa per sei milioni di euro, che un certo Jens Odgard è stato ceduto, sempre dall’Inter, al Sassuolo per cinque milioni di euro, mentre Marco Carraro e Fabio Eguelfi sono passati, sempre dalla società nerazzurra, all’Atalanta rispettivamente per cinque e sei milioni di euro. Per non parlare poi dei vari Cassata, passato nel 2017 dalla Juve al Sassuolo per sette milioni di euro, e Simone Muratore, ceduto sempre dai bianconeri all’Atalanta nell’estate 2020 per sette milioni di euro per poi essere subito girato dai bergamaschi prima alla Reggiana e poi ai portoghesi del Tondela senza mai trascorre un solo giorno a Zingonia, esattamente come i tre suddetti ex calciatori della Primavera del Napoli che non sono mai stati in Francia (destino questo comune a tantissimi altri calciatori, giovani e non, dei quali viene ceduta soltanto la proprietà del cartellino senza che gli stessi giochino mai nemmeno un gara amichevole con la maglia della squadra che li hanno acquistati).

Ovviamente quelle summenzionate sono soltanto quelle più eclatanti, ma di operazioni “minori” atte soltanto a realizzare plusvalenze e a sanare in questo modo i bilanci ve ne sono a centinaia.

È lodevole e ovviamente condivisibile l’obiettivo di far luce sulle incongruenze e potenziali irregolarità del calcio italiano. Non possiamo che esserne lieti. Materiale di certo non manca.

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