Rocchi: «Con la tecnologia abbiamo ridotto gli errori dell’86%. Qualcuno ha voluto crearci problemi»
Il designatore arbitrale: «Doveri e Valeri i migliori. Gli errori sono esperienza: è difficile reggere il primo impatto con San Siro, l'Olimpico o il Maradona»

Mg Genova 18/12/2019 - campionato di calcio serie A / Sampdoria-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gianluca Rocchi
Il designatore arbitrale della Serie A e della Serie B, Gianluca Rocchi, ha parlato in conferenza stampa in occasione della fine della stagione dell’Aia.
“Abbiamo ridotto almeno l’86 per cento degli errori che ci sarebbero stati senza la tecnologia. Arrivare al cento per cento sarebbe bello, ovvio, ma non credo ci si possa riuscire”.
Rocchi ha continuato:
“Qualcuno ha fatto di tutto per crearci problemi: c’è stata una grossa fetta di calcio che ci ha dato una grossa mano, perché se non avessimo supporto dalle società nel gestire partite complicate io potrei anche smettere. Anche gli errori sono esperienza, perché quando uno va a San Siro, all’Olimpico, al Maradona per la prima volta è difficile reggere l’impatto. Ogni errore grande fa crescere a livello incredibile. Però qualcuno ci ha davvero creato problemi, anche se non faccio nomi, perché ogni volta che finiva una partita veniva rimarcato che avevamo fatto male. Io ai miei arbitri dico grazie a caratteri cubitali”.
I migliori della stagione sono stati Doveri e Valeri.
“Il lavoro era partito da una base di 50 arbitri, anche se erano 52 ma due non li abbiamo utilizzati. Solo 17 avevano più di 50 gare in Serie A con una media di 125 a testa. 45 arbitri su 52 hanno fatto almeno una presenza in Serie A ed è un dato importante. A un certo punto del campionato abbiamo pensato solamente a dare il miglior arbitro possibile, con tanti internazionali in campo anche nell’ultima di Serie A. Fatemi ringraziare Doveri e Valeri: sono stati i migliori della stagione, nonostante gli abbiamo tolto qualcosa che non è stato semplice. La risposta che ci hanno dato è stata davvero importantissima”.
Rocchi è tornato anche su alcuni degli episodi più controversi della stagione, come il rigore concesso grazie al Var alla Fiorentina nella gara contro la Roma per il fallo di Karsdorp su Nico Gonzalez:
“Non è piaciuto neanche a noi. È un rigore che qualche anno fa sarebbe passato abbastanza inosservato. Per la filosofia che abbiamo dato in questa stagione l’avete trovato molto fuori strada: io sono contento che la filosofia stia cambiando, nel senso che quel tocco non può essere mai rigore, anche se mi sono arrabbiato molto per la decisione”.
E ancora sullo stop a Juan Luca Sacchi dopo il battibecco in campo e l’espulsione a Medel in Juventus-Bologna:
“A me è dispiaciuto da morire fermare un ragazzo che ha fatto una delle stagioni migliori. Perché anche se un ragazzo ti fa arrabbiare e sei frustrato per una decisione presa, non puoi perdere mai il controllo. Gli ho detto che lui ha pagato molto più di Medel e mi è dispiaciuto molto, non si può perdere il controllo soprattutto durante una revisione, che è il momento in cui tutti guardano gli arbitri. Le ultime revisioni sono state fatte meglio, io ho fatto una lezione di due ore su come andare al monitor, tornare e spiegare la decisione”.
E ancora, sul video dell’azione del gol di Acerbi tra Spezia e Lazio, con l’audio tra arbitro e assistente al Var.
“C‘è stato un black out comunicativo”.
Sul futuro:
“Siamo in una fase di grandissimo ricambio generazionale, che ci porterà ad avere nel giro di 3-4 anni arbitri di grandissimo livello. Oggi abbiamo già arbitri con la A maiuscola, e la dimostrazione sono i ragazzi più esperti, per la disponibilità che hanno avuto nel corso della stagione, chiusa nel migliore dei modi, ma li stiamo anche cercando. Abbiamo avuto molti infortuni nel momento cruciale della stagione, ma chi ha dovuto sostituire l’ipotetico titolare ha fatto benissimo. Secondo me in questo gruppo ci sono dei ragazzi con un talento incredibile, considerate che chi è uscito di più ha fatto 13-14-17 gare: l’organico è molto ampio e ho dovuto fare delle valutazioni. Nella prima parte della stagione abbiamo cercato di dare spazio a tutti per cercare di capire chi reggeva l’impatto della categoria: il campionato è stato molto testante per gli arbitri. La B non so da quanti anni non finiva senza verdetti certi, la A lo sapete tutti. Secondo me questa stagione è valsa almeno per due a livello di esperienza: un conto è arbitrare davanti a 70 mila persone con tante responsabilità di risultato, un altro nel deserto come gli ultimi due anni”.