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Pulici: «Le bandiere non esistono più. Si pensa solo ai soldi, non al valore che conferiscono i tifosi»

L’ex bandiera del Toro a La Stampa «Noi eravamo appiccicati alla maglia. Anche la Serie A è poco interessante. La Premier ricorda la foga con cui giocavamo noi».

Pulici: «Le bandiere non esistono più. Si pensa solo ai soldi, non al valore che conferiscono i tifosi»

La Stampa intervista Paolo Pulici, l’ex bandiera del Torino. Il tema è il rinnovo di Andrea Belotti. Il bomber granata continua a tacere sul suo futuro, mentre il club aspetta.

«Una voltasi cercava di stare il più possibile in una squadra, ma adesso non so se c’è ancora questo rispetto. La verità è che le bandiere non esistono più: le ultime siamo rimaste noi e non è certamente un buon segnale. Non esistono più giocatori di una volta che apprezzavano il valore che gli conferivano i tifosi. Noi eravamo appiccicati alla maglia».

Anche Pulici andò via dal Toro, ma fu diverso.

«Mi hanno venduto e quando mi hanno detto che dovevo salutare e andarmene mi sono arrabbiato come poche altre volte in vita mia».

Perché è cambiato così tanto il mondo del calcio?

«Adesso si pensa troppo ai soldi, nessuno è escluso. Così non mi piace, ma anche la Serie A è poco interessante. In una partita voglio vedere i tiri in porta, le azioni offensive, non le squadre che da calcio d’angolo la passano al proprio portiere. È molto meglio la Premier, ricorda anche la foga con cui giocavamo noi».

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