Il giornale on line ha pubblicato la bozza della Corte Suprema sull’aborto. Per il New York Times è uno “scoop storico”, per il Washington Post è “senza precedenti”. Pensate in Italia….

Nel giornalismo anglosassone hanno un viziaccio: quando qualcuno fa uno scoop, i concorrenti gli lasciano almeno l’onore dei credit. Continueranno a lavorare sulla notizia, ma sempre citandone la primogenitura. Per correttezza. Una cosa che in Italia, è bypassata per prassi: lo scoop è un record molto personale, dalla pubblicazione in poi ne faranno carne da macello puntando sulle amnesie e il disinteresse del lettore. La firma è un orpello.
Negli Stati Uniti si va persino oltre. In queste ore le più importanti testate nazionali stanno celebrando lo scoop di un concorrente, in una sorta di “pasillo” giornalistico, un picchetto d’onore per la bravura dei colleghi. Lo racconta tra gli altri Il Post: Politico, uno dei più autorevoli giornali online che si occupano di politica americana, ha pubblicato una bozza di 98 pagine della decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti – quella definitiva è attesa per giugno – sulle possibili restrizioni al diritto all’aborto. Si tratta di un documento integrale su un tema ancora in esame con ripercussioni enormi. Il dibattito immediatamente successivo ha già investito il Presidente Biden, per dire.
L’articolo è firmato da Josh Gerstein e Alexander Ward. Per il New York Times si tratta di “uno scoop storico”, il Washington Post lo definisce “quasi senza precedenti nell’era moderna della Corte Suprema”.
Politico è riuscito a entrare in possesso di un documento così riservato e confidenziale che i migliori giornali del pianeta non sono riusciti a trovare verifiche indipendenti, tali da poterci poi lavorare su ulteriormente: nessuno fiata, nessuno sa nulla. La veridicità della bozza – sia chiaro – è stata confermata dalla stessa Corte Suprema. Politico, di fatto, è totalmente padrone di una notizia che una volta pubblicata ha scatenato dibattiti e proteste, scalando l’agenda delle priorità della Casa Bianca. E uno dei motivi per cui la redazione di Politico ha deciso di renderla nota è proprio “l’interesse pubblico”, che da quelle parti ancora guida il giornalismo.
Pensate cosa sarebbe successo in Italia, dopo uno scoop del genere. Sarebbe partita una corsa ad inglobare la notizia disperdendone la paternità. Altro che onore al merito. Il New York Times che si complimenta con un concorrente. Fantascienza.