A Roma Mou esplode d’amore e si commuove perché ha visto una città in delirio e quell’Olimpico. Ha capito che è ancora Speciale

Il Messaggero torna sulle lacrime di José Mourinho al termine di Roma-Leicester, che ha decretato il passaggio della Roma in finale di Conference League.
“Roma, la Roma ha fatto piangere José Mourinho, l’uomo tutto d’un pezzo”.
Aveva pianto dopo la vittoria dell’Inter in Champions, nel 2010, ma erano lacrime di addio. Stavolta è differente.
“Qui, Mou, esplode d’amore e si commuove, perché ha costruito una famiglia e lui ne è il padre orgoglioso. Piange, ma non ha vinto la Champions; piange e non sta per andarsene; piange perché ha visto una città in delirio, tifosi di ogni età per strada, colori, suoni, bandiere, quell’Olimpico. Ha pianto, fa fatto piangere. E’ apparso come un uomo a cui basta una piccola gioia per emozionarsi, una semplice finale di Conference. Ha capito che un traguardo del genere, qui, ha un altro valore e lui è il responsabile di tutto. Soprattutto gli è chiaro che, dopo tante delusioni, è ancora Speciale la sua Roma torna a sognare”.
Ci ha impiegato un po’ a “mettere su una squadra che avesse un senso logico”, ma ci è riuscito.
“Ha scelto un gruppo ed è andato avanti con quello, portandolo oltre le proprie forze, i propri limiti (e ce ne sono). Ha un po’ mollato quei calciatori che servivano meno, pur non perdendoli definitivamente e mai mettendoseli contro. Chi è sparito, non ha mai accennato a mezza polemica”.
“La capacità di formare un gruppo e – come diceva Materazzi – di morire in campo per lui sono qualità che gli vanno riconosciute da sempre e la sta mostrando anche qui”.