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«I tifosi napoletani sono arrivati con cappucci, ci hanno lanciato torce ustionando anche i ragazzi»

Sul Secolo le testimonianze degli spezzini: «Noi eravamo con i figli, pensavamo a una festa. Loro con le cinghie in mano ci hanno minacciato e insultato»

«I tifosi napoletani sono arrivati con cappucci, ci hanno lanciato torce ustionando anche i ragazzi»
La Spezia 22/05/2022 - campionato di calcio serie A / Spezia-Napoli / foto Image Sport nella foto: tifosi Napoli

Sul Secolo XIX le testimonianze dei tifosi spezzini che domenica erano al Picco, quando si sono verificati gli scontri tra i supporter di Napoli e Spezia.

Uno di loro, Michele Pastorello, racconta:

«Ero in curva Piscina ad un metro da intere famiglie napoletane sistemate nel nostro settore con sciarpe e maglie azzurre, senza che nessuno di noi trovasse da dire. Pensavo di andare a una festa per l’addio di Erlic, sono passato con un amico a salutare il pullman della squadra in hotel, poi siamo andati a piedi verso il Picco con i tifosi napoletani che passeggiavano tranquilli con le sciarpe al collo. Una volta dentro ci siamo ritrovati a contatto con una quarantina di tifosi napoletani, per lo più papà con i figli, proprio attaccati al divisorio in plexiglas, senza che nessuno li disturbasse. Di là dal vetro, invece, c’erano tifosi napoletani scatenati, con le cinghie in mano a insultarci e minacciarci: dopo il primo gol prima una pioggia di monetine, subito dopo diverse torce accese ci hanno raggiunto provocando ustioni ad adulti e ragazzi. A quel punto si sono spaventati anche i tifosi partenopei seduti accanto a noi, che prima di essere spostati nei distinti si sono scandalizzati. Se è vero che all’andata qualche coro contro Maradona a Napoli è partito, domenica prima degli incidenti per me non era stato intonato alcun coro analogo».

Parla anche Marcello Bello:

«La tifoseria spezzina non doveva cadere nelle provocazioni, cantare sfottò come “Napoli campione”, “Vincerete il tricolor”, ma in ogni caso violenza e invasioni di campo no. I violenti sono da bandire. Per loro trasferta vietata. Sulla prevenzione, restano molti dubbi. Gli steward a disposizione erano troppo pochi per una partita come questa, e anche le protezioni, cioè la barriera divisoria in plexiglas tra i settori troppo facile da scavalcare come difatti è successo».

E ancora Sergio Vergassoal:

«Secondo me la più grande responsabilità va attribuita agli organi competenti in materia di sicurezza. Conoscono tutto delle curve: sapevano che si trattava di una partita a rischio. Credo sia stato una leggerezza, dovuta in parte al comportamento delle tifoserie precedenti, in parte al fatto che la partita non contasse per il risultato. Aggiungo una cosa: malgrado il caldo africano i napoletani sono arrivati con cappucci, maschere eccetera, e la cosa non lasciava ben sperare».

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