Marotta: «Oggi non è solo un esame, dobbiamo confermare di aver riacquisito l’abitudine alla vittoria»
A Dazn: «Non è vero che mi opposi al ritorno di Conte. Mourinho era accasato, andammo dritti su Conte perché lo ritenevamo giusto»

Db Torino 27/01/2019 - campionato di calcio serie A / Torino-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Giuseppe Marotta
L’amministratore delegato dell’Inter, Giuseppe Marotta, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Dazn prima della sfida contro la Roma.
“La comunicazione è un’arma a disposizione della società per mandare dei messaggi, all’esterno devono essere messaggi di convenienza ma all’interno di verità. La pressione non so se catalogarla come positiva o negativa, se non c’è tensione c’è rilassamento e non si raggiungono gli obiettivi. Ci sono diciotto punti a disposizione e non è poco, dobbiamo ottenere sei vittorie con avversari agguerriti e dobbiamo lottare con avversari vicinissimi. Non è solo un esame quello di oggi ma confermare di essere tornati ad avere l’abitudine alla vittoria. Poi c’è la Coppa Italia che ci teniamo e dobbiamo essere bravi a gestire questa situazione”.
Con il mercato di quest’anno questa rosa è rimasta competitiva e non inferiore.
“E’ una rosa forte cresciuta nel tempo, quasi tutti vengono da un percorso sempre in crescita con la maglia dell’Inter. Abbiamo acquisito una mentalità vincente e il fatto di lottare per dei traguardi importanti non deve essere sintomo di paura ma di orgoglio”.
E’ vero che nel 2019 si oppose al ritorno di Mourinho scegliendo Conte?
“Non è così, quando abbiamo scelto Conte lo abbiamo scelto e basta. Mourinho era accasato, siamo andati dritti su Conte perché ritenevamo che fosse l’allenatore giusto. Non sminuisco il valore di Mourinho, è giusto che i tifosi lo ricordino con piacere ma parliamo di due ottimi professionisti”.