Libero: «Il problema non è Carnevali che fa bene il suo lavoro, il problema è chi ci casca»
«Prima di iniziare lo sciopero del silenzio (un quarto d’ora fa), aveva esposto l’argenteria come fanno i tele-piazzisti. Al Sassuolo il più scarso vale 30 milioni»

As Roma 30/12/2017 - campionato di calcio serie A / Roma-Sassuolo / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Giovanni Carnevali
Qualche giorno fa Mario Sconcerti parlò a Tmw Radio di una certa iper-valutazione dei calciatori del Sassuolo. «Se hanno sei giocatori da trenta milioni di euro – disse – come mai sono noni in classifica?». Poche ore prima, il direttore sportivo dei neroverdi Carnevali aveva rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport per mettere il cartellino ai propri “gioielli”. Si parte da trenta milioni, disse. Sulla vicenda torna l’edizione odierna di Libero, in maniera molto ironica.
Siamo molto preoccupati per il silenzio assordante di Carnevali Giovanni, amministratore delegato del Sassuolo: non parla da addirittura dieci, forse quindici minuti. Ci faccia sapere se è tutto a posto, ci teniamo. Prima di iniziare lo sciopero del silenzio (un quarto d’ora fa, per l’appunto), aveva esposto l’argenteria come fanno i tele-piazzisti, da Sergio Baracco al Baffo da Crema, questi qui. Quale argenteria? Questa. «Gianluca Scamacca piace a tutti, in Italia ma non solo, anche in Premier». Ha detto così. Nell’ultimo anno è stato associato prima alla Juve, poi ai nerazzurri, ma «c’è anche il Milan» e, appunto, attenti all’estero. Prezzo? Non meno di 40 milioni. Alla faccia.
Il più scarso – scrive Libero – vale almeno 30 cucuzze. «Alla faccia, ma del resto le cose belle costano».
E Traoré che «è sbocciato – parola di ad -. Dionisi ha saputo dargli le motivazioni giuste. Piace al Napoli e in Premier League, sicuramente ha grandi qualità». E piace anche al Milan. E alla Juve. E fanno altri 30 milioni. Minimo, altrimenti Carnevali se lo tiene, mica è scemo.
Il direttore del Sassuolo si diverte pure a dare consigli. Su Berardi, ad esempio.
«è il nostro campione! – parola di Carnevali – Ho il difetto di innamorarmi dei giocatori e non darei via Mimmo…» ma «…sarebbe perfetto per il Milan, se io fossi ad di un top club italiano, è lui il primo giocatore che prenderei». Eccerto, altri 30 fischioni potenziali.
Per Libero la morale della favola è semplice: «il problema non è Carnevali che fa egregiamente il suo lavoro, il problema è che c’è chi ci casca».