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Le nuove regole della Uefa premiano i ricchi

Sul Messaggero. I club potranno spendere non più del 70% dei ricavi. Il nostro calcio rischia di perdere ulteriori ere geologiche

Le nuove regole della Uefa premiano i ricchi
Monaco (Germania) 07/04/2021 - Champions League / Bayern Monaco-Paris Saint Germain / foto Imago/Image Sport nella foto: Aleksander Ceferin

Il Messaggero la chiama «grande rivoluzione», effettivamente le nuove regole finanziarie decise dalla Uefa cambieranno completamente il mercato del pallone rispetto a come l’abbiamo conosciuto finora.

In sintesi estrema: per il calciomercato e gli stipendi, i club potranno spendere non più del 70% dei ricavi. E naturalmente il nostro povero calcio, non fosse già abbastanza piagato dai propri disastri, rischia di perdere ulteriori ere geologiche.

Proprio oggi il comitato esecutivo Uefa si riunisce a Nyon per la riforma: il sistema dovrà essere autosufficiente dal punto di vista economico.

Ora il quadro muterà. Dal 1′ giugno le spese di mercato,  i costi per il personale e le (gravose) commissioni dei procuratori dovranno essere complessivamente inferiori (o uguali) al 70% dei ricavi di ciascuna società.

La situazione in Italia

Le grandi squadre travalicherebbero già largamente e ampiamente i parametri del nuovo sistema: la Roma, ad esempio, avrebbe un rapporto tra i ricavi e i costi per la squadra pari al 126%, il Napoli al 108%, la Juventus al 101%. la Lazio al 99% e I’Inter al 97% Al contrario il Milan sfiora il più accettabile 80%.

In Europa è molto diverso, le nuove regole favoriranno le big come il City o il Real Madrid.

Per rendere l’idea dei futuri rapporti di forza: il City potrà spendere 451,4 milioni di euro l’anno tra acquisti e stipendi, il Madrid circa 448.5: mentre la Roma 133.3 e la Juve 303,5. E, logicamente, una minore gittata sul mercato si riverbererà in un impoverimento non soltanto della squadra in sé, ma pure del campionato, dei valori commerciali della lega e dell’intelaiatura della Nazionale.

Sul versante delle sanzioni, la Uefa finora aveva una certa discrezionalità.

Invece, da giugno, le pene saranno certe e codificate: e si potrà arrivare serenamente alla penalizzazione di punti e perfino all’esclusione dalle competizioni.

 

 

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