Corsi: «Adl a volte mi rimbrotta per le scelte, per gli allenatori. L’ultima volta mi ha dato del Proust»

Al CorSport: «Con Spalletti ho un rapporto molto bello. Zielinski, Mario Rui e Di Lorenzo ci hanno dato tanto. Zielinski me lo consigliò Gino Pozzo»

corsi Zielinski

Alla vigilia di Empoli-Napoli, il Corriere dello Sport intervista il patron della squadra toscana, Fabrizio Corsi.

«Respiro quotidianamente questi ragazzi e se uno ha un problema allora diventa il mio. Da noi ci sono questi rapporti speciali, questa partecipazione che diventa condivisione dei momenti belli e soprattutto meno belli. Io ricordo tutto e tutti, da sempre, anche i giornalisti che mi hanno accompagnato dal primo passo, come Benito Polverosi. Qui dieci o quindici pensionati assistono all’allenamento ogni giorno e alla fine scambiano due chiacchiere con l’allenatore. Magari Spalletti se lo ricorda».

Su Spalletti:

«Con lui abbiamo fatto la prima cavalcata dalla C alla A, quella che ha segnato il futuro suo e dell’Empoli. E’ partito tutto da lì».

Anche se non si sentono più come una volta, ogni volta che si incontrano, dice, il rapporto è immutato.

«Un rapporto molto intimo, confidenziale. Bello».

Corsi esprime il suo affetto per i suoi ex calciatori che oggi giocano nel Napoli, come Di Lorenzo, Mario Rui e Zielinski, ma domani non ci saranno sconti.

«Dal divano è un conto e si può anche tifare per i ragazzi che oggi sono nel Napoli e ieri da noi, ma ora c’è una sfida che sulla carta sembra impossibile e dobbiamo dare il meglio. Mancano ancora uno o due punti per la salvezza e la serenità».

Sempre sugli ex:

«Di loro posso parlare soltanto per quello che hanno dato a noi. Tra l’altro, al di là dei fatti sportivi, io li ricordo nello spogliatoio. Una cosa su Zielinski la racconto, però: Gino Pozzo, tra i più capaci del nostro panorama dirigenziale e anzi un esempio, lo prese con l’Udinese e me lo propose in prestito. Io gli chiesi: Gino, ascolta, Zielinski mi fa o non mi fa? E lui: credimi, ti fa».

Il patron dell’Empoli ha un ottimo rapporto con De Laurentiis.

«Aurelio l’ho sentito di recente. Lui mi dice tanto e a volte mi rimbrotta per qualche scelta, per gli allenatori. Nell’ultima telefonata mi ha dato del Proust e io gli ho chiesto: è un complimento o un’offesa? Era un complimento».

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