Caressa: «Il Napoli ha cambiato modo di comunicare: merito di Spalletti e di De Laurentiis»

«Hanno gestito casi complicatissimi, come quello di Insigne, con grande capacità e sapienza. Elmas un diamante meno scintillante e più concreto»

de laurentiis a spalletti bucciantini

Foto dalla pagina web del Napoli (sscnapoli.it)

Nel suo editoriale su Youtube sulla trentunesima giornata di campionato il noto giornalista di Sky Fabio Caressa ha parlato delle prestazioni di diversi calciatori del Napoli, a Bergamo e non solo.

Su Zanoli:

«Sono contento che abbia giocato Zanoli, benissimo, nel Napoli. Questo mi fa pensare che i giovani tutto sommato ci sono. Magari non è questo il caso perché Di Lorenzo, un altro italiano, chiude la strada a Zanoli, ma non è retorico dire che i giovani devono giocare più. Io sono per mettere delle regole molto drastiche che impongano la presenza di giocatori italiani alle squadre per qualche anno»

Su Koulibaly:

«Con Zanoli merita una menzione Koulibaly, che ha giocato una buona partita. Non ne posso più di leggere e sentire di razzismo. È una cosa fuori dal tempo. Sono contento che sia intervenuto il Sindaco di Bergamo. Non si colpevolizza mai tutta la tifoseria, neanche la città. Bisogna prendere i colpevoli, oramai ci sono gli strumenti»

Su Elmas:

«A Bergamo mi è piaciuto molto Elmas. Gioca in tre-quattro posizioni diverse. Lo chiamavano il diamante grezzo, quando è arrivato. Secondo me è un giocatore sicuramente tecnico ma anche con altre caratteristiche: ha una grande intelligenza tattica, ha la capacità di mettersi al posto giusto nel momento giusto, ha inserimento. Diciamo che forse non è ancora diventato il diamante che tutti si aspettavano ma perché è un calciatore diverso, meno scintillante e più concreto. Può essere molto importante nel finale di campionato»

E poi su Insigne, sulla partita con l’Atalanta ma anche sulla gestione – complessiva – della vicenda da parte della società e del tecnico:

«Insigne? Sapete come la penso, questo non toglie il dispiacere, il rammarico, il dramma della Nazionale. Proprio dopo quella partita Insigne da capitano riesce ad essere decisivo per il Napoli e questo dimostra la grande professionalità ma anche il bel modo di gestire le cose al Napoli quest’anno. Ho visto una grande differenza nella comunicazione rispetto al passato: il merito è di Spalletti che non ha mai fatto drammi, non ha mai accampato scuse e ha sempre sostenuto la squadra. Merito del presidente, che si è fatto sentire un po’ di meno quest’anno ed ha influito positivamente. Buono il rapporto con Spalletti. Hanno gestito casi complicatissimi, come quello di Insigne, con grande capacità e sapienza. Poteva essere un dramma ma è un addio morbido. Ora c’è da fare attenzione al caso Mertens ma mi sembra che anche lì si sia sulla strada di scelte condivise tra allenatore e società. Anche il pubblico ha dimostrato di saper capire»

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