Giudizi impietosi. “Mancini ne premia più la storia che il presente”, “l’uomo immagine di una squadra irriconoscibile”, “sbaglia anche i corner”
Il giudizio, per i quotidiani, è pressoché unanime: uno dei peggiori in campo, per l’Italia, contro la Macedonia, è stato Lorenzo Insigne. Se non il peggiore in assoluto. Il voto, per tutti, è lo stesso: 4.
Il Corriere dello Sport gli dà la maglia nera:
“Il primo segnale lo dà dopo oltre mezzora con un tiro dal limite parato. Fuori partita, lento e poco incisivo, sostituzione inevitabile”.
Il Corriere della Sera definisce il capitano del Napoli “spento”.
“Dal tiro a giro ai corner calciati con il braccino: una parabola simbolica dell’involuzione azzurra. È il primo a uscire. Irriconoscibile”.
Per la Stampa si è trattato di “un Insigne davvero molto moscio”.
“Mancini ne premia più la storia che il presente: scarico, si disinteressa della porta macedone anche quando può colpire. Spaesato”.
La Gazzetta dello Sport lo definisce “inadeguato”.
“L’inadeguatezza di Immobile è più evidente, ma Insigne non è molto diverso: è lui, con la sua tecnica, con la maglia 10, che dovrebbe prendere l’Italia, inventare, creare, sorprendere. Invece è passivo, quasi pronto per il Canada”.
Peggiore in campo anche per Il Messaggero.
“Lorenzino s’è perso, e da un bel pezzo. Rientra da sinistra, alza la testa, e sbaglia il passaggio o la lettura: questa più o meno la sua serata. Tristissima. Sbaglia banalmente anche i corner. Suo almeno un tiro in porta, al 33’ pt”.
Il Giornale scrive che è apparso “poco tranquillo”.
“Sbaglia persino a battere i corner. L’uomo immagine di una serata e di una squadra irriconoscibile”.
Sullo stesso quotidiano, Riccardo Signori parla della questione Insigne-plauyoff.
“Il poeta per eccellenza, al secolo Lorenzo Insigne, deve avere un conto in sospeso con le partite da play off: non entrò in campo contro la Svezia, cinque anni fa, e fu un turbinare di musi lunghi. Ma non s’è visto neppure stavolta benché il ct gli abbia assegnato maglia da titolare”.
Per La Repubblica, Insigne è stato “troppo placido”.
“In un’ora spettrale, un tiretto a cui solo la mediocrità del portiere macedone concede di suscitare un “oh””.