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Mamma Brignone non si ferma più: «La mia colpa? Non essermi prostrata ai piedi di Sofia Goggia»

Quario scatenata sul Giornale: «È vergognoso aver offuscato tutte le altre medaglie. Ribadisco: Goggia è egocentrica e il suo infortunio non era grave»

Mamma Brignone non si ferma più: «La mia colpa? Non essermi prostrata ai piedi di Sofia Goggia»

Maria Rosa Quario non si ferma. La madre di Federica Brignone (che nel frattempo ha vinto la medaglia di bronzo in combinata) continua a imperversare con le sue accuse nei confronti di Sofia Goggia. Stamattina lo ribadisce scrivendo un altro articolo per Il Giornale. In cui prima scrive che lei ha competenza per scrivere (ed è vero, è stata una sciatrice di ottimo livello) e che non c’entra niente che sia la madre di Federica Brignone (ehm ehm), che l’infortunio di Sofia è stato enfatizzato e scrive di vergognosa gestione mediatica dell’argento di Sofia Goggia.

Dove sta il problema allora? Sta nel fatto che le mie terribili colpe, la mia diffidenza venga presentata come l’esternazione o peggio lo sfogo della «mamma della Brignone». Questo no, non l’accetto e mi girano anche un po’ le scatole. Cosa c’entra? Come ho scritto sopra, faccio questo mestiere e mi sono iper specializzata sullo sci alpino e gli sport invernali dal 1986, anno in cui mi sono ritirata dall’agonismo dopo 12 stagioni in nazionale e nove di coppa del mondo, a buon livello direi, ma questo è ininfluente. 1974-2022: vivo di sci e mastico sci da 48 anni dunque, volete concedermi un po’ di competenza ed esperienza nel settore?

Il mio parere è che si è esagerato, prima, durante e soprattutto dopo nel far passare Sofia Goggia come l’eroina dei due mondi (siamo in Cina, no?), offuscando in modo vergognoso e ingiusto non solo l’impresa della sua compagna di podio Nadia, ma anche di tutti gli altri atleti che avevano gareggiato a Pechino e magari vinto medaglie. Ho anche osato dire che la Goggia è egocentrica. Sì, lo ribadisco e sfido chiunque a dimostrarmi il contrario, pronta a fornire diversi esempi per avvalorare la mia tesi. Vi do solo l’ultimo in ordine temporale: non vi sembra egocentrica una persona che molte ore dopo la gara telefona a casa non per condividere la sua gioia e il suo orgoglio ma per sapere quali sono state in Italia le reazioni alla sua medaglia? Ribadisco le mie scuse se ho offeso qualcuno, ma confermo anche tutto quello che ho detto (a Radio Capital), purtroppo ripreso, enfatizzato e commentato, spesso in modo offensivo, come ormai è lecito fare soprattutto sui social, senza doverci nemmeno mettere la faccia. Sono pronta ad affrontare le «gravi» (queste sì, lo saranno) conseguenze di non essermi mai prostrata ai piedi di Sofia Goggia. Spero solo che a pagarne le conseguenze non sia anche mia figlia: sarebbe davvero ingiusto.

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