Aspesi: «Quando abbiamo delegato alla famiglia Totti-Blasi la rappresentazione dell’amore eterno?»

L'editorialista di Repubblica sulla storia che ha messo "in lutto stretto una intera città, Roma, e forse l'Italia tutta": "Su di loro il fardello della felicità eterna"

Totti Ilary Blasi

As Roma 28/05/2017 - campionato di calcio serie A / Roma-Genoa / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Francesco Totti-Ilary Blasi

Non vorrei in questo momento essere la signora Noemi, la cattiva di turno, che come capita spesso, proprio nel momento del trionfo si sente dire ‘Scusa, mi sono sbagliato, non ci avevo pensato prima ma io devo proteggere i miei piccini'”. Natala Aspesi torna sulla storia di gossip nazional-popolare che ha infiammato l’Italia negli ultimi giorni: la presunta rottura tra Totti e Ilary Blasi. L’editorialista di Repubblica lo fa con la consueta ironia e si chiede: “Quando abbiamo delegato alla famiglia Totti-Blasi la rappresentazione dell’amore eterno?”

“Fosse solo una questione di corna, le corna potrebbero continuare indisturbate senza per questo far singhiozzare Cristian, Chanel e Isabel, né mettere in lutto stretto una intera città, Roma, e forse l’Italia tutta, il mondo non so, magari è distratto dall’Ucraina. Non si sa perché sia stato deciso dal fato di delegare alla famiglia Totti-Blasi il pesante compito di rappresentare l’amore eterno, per la gioia fantasma di chiunque cacci il partner di casa, fugga col portinaio, tagli la gola al coniuge e comunque metta fine al proprio matrimonio semplicemente divorziando. Elevando la famigliola a simbolo dell’eterna armonia, la coppia è stata privata dei diritti sanciti dalle nostre leggi faticosamente conquistate decenni fa, che, miracolo, se non ne hai più voglia firmi qualche carta, litighi per i soldi e basta lì”.

“Le corna non sono niente, anzi, ma ci si può chiedere se non sia possibile continuare ad essere una famiglia, una ditta, senza restare insieme, solo perché il mondo che li ama li vuole e li ama insieme, come esempio di ciò che dovrebbe essere e non sempre è”.

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