Celebrazione e risultati inediti: mai successo che un allenatore durasse così tanto all’Atletico, ma nemmeno che Simone perdesse tre gare di fila in campionato

Diego Pablo Simeone, il Cholo, compie dieci anni da allenatore dell’Atlético Madrid. Festeggia è un modo di dire: viene da quattro sconfitte di fila, tre in campionato, nel suo decennio non era mai successo. Però intanto in Spagna lo celebrano come un evento inusuale: dieci anni con lo stesso allenatore, che roba è?
El Mundo ripercorre un po’ di questa storia. Cominciando dal febbraio 2009, quando una pietra miliare del club, Javier Aguirre, viene licenziato. Subentra Abel Resino, che porta la squadra in Champions League. Ad ottobre sarà il turno di Quique Sánchez Flores, che vince Europa League e Supercoppa Europea. Ma l’Atlético vuole un altro allenatore: nell’inverno 2009/10 Miguel Ángel Gil si reca in Argentina e incontra più volte Diego Pablo Simeone. Sono i primi flirt.
Nell’estate estate del 2011 tutto è pronto per Luis Enrique al timone dell’Atlético. Tutto fatto: assistenti, i soldi, anni di contratto. Ma il ct della nazionale spagnola aveva già dato la sua parola a Franco Baldini, direttore generale della Roma. La panchina rojiblanca va a Gregorio Manzano. A Novembre il campionato l’Atletico ha perso più partite di quante ne abbia vinte, nonostante abbia Falcao, Diego Ribas, Tiago o Arda Turan. Ecco il momento. Il Cholo dice sì. “Gli ho detto: ‘Non ti chiederò mai titoli, solo che la squadra competa’. Ed è così che funziona da un decennio”, racconta Miguel Ángel Gil.
Simeone sbarca a Madrid il 23 dicembre e il 29, sei giorni dopo, fa il suo primo allenamento al Vicente Calderón.
A El Mundo i suoi ex giocatori lo raccontano come un animale da lavoro. “Ha dato pace alla società, i risultati sono arrivati presto, dando stabilità al club. La crescita, economica e sportiva, nasce da quella stabilità che ha dato Simeone”.
In Spagna si ha un solo precedente di un allenatore in pianta stabile per così tanto tempo: Miguel Muñoz che per 14 anni, dal 1960 al 1974, allenò il Real Madrid. Con un contratto che scade nel 2024, “la domanda è inevitabile – scrive El Mundo – fino a quando?”. “Fino a quando Diego non si sente in grado di trasmettere ai giocatori ciò di cui ha bisogno da loro. Fino a quando non sarà in grado di mantenere il messaggio”, dicono i dirigenti. “Il futuro di Simeone è nelle mani di Simeone”, chiosa il giornale.