Frecciate alla vecchia guardia: «i migliori sono Zaccagni, Basic e Pedro. Tutti e tre nuovi. La Champions? La Lazio l’ha giocata solo una volta e Inter e Milan non erano in corsa»

«Ma io non so neanche dove siamo in classifica», fa lo gnorri.
Comincia così l’articolo di cronaca sulla Lazio del Corriere dello Sport. Sarri fa finta di non sapere che la Lazio è al nono posto.
Lo sa bene e nella sua “mental map” è chiaro un concetto: la tritatura della Lazio moderna dipende anche dal passato che Mau non riesce a scacciare dallo spogliatoio, lo considera un blocco (evolutivo) da cui certi giocatori non riescono (o non vogliono) liberarsi. Si parlava delle difficoltà di Acerbi nella conferenza di ieri e sul tema Sarri ha risposto piccatamente spedendo un messaggio alla parte più conservatrice della vecchia guardia: «I difensori possono avere una difficoltà maggiore rispetto agli altri in questo momento però c’è una cosa che salta all’occhio. Ci sono tre giocatori che stanno facendo meglio, sono Zaccagni, Basic e Pedro. Tutti e tre nuovi, venendo da fuori il cambiamento è più assorbibile».
Maurizio Sarri
«La Champions? Non esageriamo, questa squadra l’ha giocata un solo anno e in un momento storico in cui per 6-7 anni non c’erano né Inter né Milan in corsa. Direi di non esagerare nel parlare di obiettivi simili. Se rapportate la situazione a ciò che è successo negli ultimi 2 anni è nettamente più complicata».