Repubblica e Corriere della Sera intervistano il presidente della World Athletics: «Barshim e Tamberi? Io non avrei mai diviso un oro»

Repubblica e Corriere della Sera intervistano il presidente della World Athletics, la federazione internazionale di atletica, Sebastian Coe. Esprime il suo punto di vista sull’oro condiviso, a Tokyo, da Tamberi e Barshim.
«Ero allo stadio, anch’io sul momento sono stato sorpreso dalla decisione Barshim-Tamberi di assegnarsi il primo posto. E c’erano presidenti di federazioni che dissentivano, dicendo che una gara deve avere per forza un vincitore. Ma quel gesto dentro e fuori lo sport ha scatenato molte condivisioni emotive, la gente ancora ne parla e sui social è andato fortissimo. Se chiedete a me atleta se avrei diviso un oro, rispondo no».
Jacobs è stato escluso dalle nomination come atleta dell’anno, nonostante avesse vinto l’oro nei 100 metri alle Olimpiadi.
«Il suo tempo verrà. Corra, faccia quello che deve fare. Ho detto all’indomani della sua vittoria che se l’era meritata, l’ho difeso dalle voci che avanzavano dubbi. Ma la giuria è libera di scegliere, senza condizionamenti».
Al CorSera aggiunge:
«Non è aver vinto l’oro che garantisce un posto per gli awards, soprattutto in un anno olimpico con tante prestazioni d’eccellenza. Ripeto: non mi pare sia successo nulla di scandaloso».
Sempre il Corriere gli chiede se è favorevole al boicottaggio di Pechino 2022. Risponde:
«No. La difesa dei diritti umani è un pilastro fondamentale, ma lo sport si è dimostrato un ponte decisivo verso i cambiamenti».