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Andreazzoli: «Venire qui senza provare a vincere significherebbe far spendere soldi per niente alla società»

A Dazn: «Le partite si vincono o si possono ben disputare solo con determinati atteggiamenti e voglia di sacrificio»

Andreazzoli: «Venire qui senza provare a vincere significherebbe far spendere soldi per niente alla società»

Dopo la vittoria sul Napoli al Maradona, ai microfoni di Dazn l’allenatore dell’Empoli, Aurelio Andreazzoli.

Viene fuori l’umiltà nel preparare le partite e la sfrontatezza che si vede in campo.

«Mi sembrerebbe che facciamo spendere soldi per niente la società se venissimo a Napoli senza cercare il massimo risultato. Credo sia doveroso, è un obbligo che abbiamo verso quello che facciamo tutta la settimana e verso il sacrificio dei ragazzi. Si va dappertutto per cercare di vincere, poi se perdi meritando hai fatto un’esperienza, altrimenti fai i complimenti agli avversari. I ragazzi ci credono, hanno capito che si può fare, che è una realtà, che non gli racconto delle storie giusto per. Così succede che fai le gare che fai oggi e che abbiamo fatto ultimamente, basate sull’aiuto reciproco dei calciatori. Loro sanno di essere tutti importanti e titolari, anche nella mia testa non c’è una squadra titolare. Questo porta molto. Se riesci a far scoccare l’alchimia ti dà tanto aiuto».

Quanto è soddisfacente aver convinto questi ragazzi che si può fare?

«Ho sempre avuto nella testa la necessità di gratificare i miei giocatori e l’unico modo è farli giocare, ma se ti poni nella condizione di avere 15 titolari e il resto riserve non ce la farai mai. Quest’anno mi sono imposto di farlo, è stata anche dura. Loro sono gratificati, partecipano alla gioia, questa cosa ci porta risultati. Le partite si vincono o si possono ben disputare solo con determinati atteggiamenti, voglia di sacrificio e tutte quelle cose che si dicono sempre ma che sono determinanti. Spesso è la tecnica, ma senza questa componente va a farsi benedire».

«Veder crescere i ragazzi mi dà soddisfazione, vederli scendere in campo in questi stadi dove la maggior parte non sono mai venuti, con la convinzione di cercare di ottenere il massimo risultato dà soddisfazione, poi quando rientro e vedo la baldoria me ne vado subito, mi piace il lavoro ma non troppo i festeggiamenti, li lascio a loro. Ma gioire tutti insieme, anche quelli che stasera non hanno partecipato, dà veramente soddisfazione».

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