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Il cuore di Maradona è nel Dipartimento di Anatomia Patologica della Polizia di Buenos Aires

Lo scrive la Gazzetta dello Sport. Svelato il mistero, dunque. L’organo è stato estratto durante l’autopsia per ulteriori studi: una procedura spesso applicata quando le ragioni della morte non sono chiare

Il cuore di Maradona è nel Dipartimento di Anatomia Patologica della Polizia di Buenos Aires
1986 archivio Storico Image Sport / Argentina / Diego Armando Maradona / foto Imago/Image Sport

Maradona è stato seppellito senza cuore. Ed era partito dai social un «piano» per rubarlo e tenerlo come trofeo. Questa l’indiscrezione che ha fatto scalpore nei giorni scorsi, di quotidiano in quotidiano e di tweet in tweet. Ora – scrive la Gazzetta dello Sport – ne è stato chiarito il motivo.

L’organo è stato estratto il 25 novembre durante l’autopsia. In quell’occasione gli specialisti decisero di rimuovere anche fegato e reni per studiarli più nel dettaglio, una procedura spesso applicata quando le ragioni della morte non sono chiare. I giudici che stanno seguendo il caso hanno stabilito dove saranno conservati e per quanto tempo. Così il 2 dicembre 2020, a una settimana esatta dalla morte di Maradona, cuore, fegato e reni sono stati trasferiti al Dipartimento di Anatomia Patologica della Soprintendenza scientifica della Polizia della provincia di Buenos Aires. Secondo il protocollo gli organi di Diego saranno conservati per i prossimi 10 anni dalla formaldeide. E per tutto questo tempo il cuore di Maradona sarà conservato, con livello di sicurezza alto, nel Dipartimento di Anatomia Patologica che appartiene alla Polizia di Buenos Aires, a soli 300 metri dallo stadio Gimansia ed Esgrima de La Plata.

Studi più dettagliati, quindi. Che – per ora – hanno già permesso di stabilire che proprio d’insufficienza cardiaca è morto il Pibe de Oro.

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