Su Il Giornale: «Volano condor sulla sua vita vissuta barbaramente, donne ed eredi più o meno chiari, sanguisughe non ancora soddisfatti di avergli portato via una fetta di vita»
Un anno dalla morte di Maradona. Ne scrive Tony Damascelli su Il Giornale.
Maradona è stato il riassunto dei sogni di un qualunque amante, anche se non tifoso, di chi raggiunge l’orgasmo nel gol e Diego è stato il viagra di milioni, dovunque, negli stadi, nelle strade, sui prati verdi e sui campi di terra e fango. Un anno senza di lui è un semplice battito di ciglia eppure è un vuoto enorme che nessun altro riesce a colmare, non può Messi, non certo il rivale Cristiano, nemmeno i giovani Mbappè o Haaland, perché Diego era e resta uno e non ripetibile.
Volano condor sulla sua vita vissuta barbaramente, donne ed eredi più o meno chiari, sanguisughe che non sono ancora soddisfatti di avergli portato via una fetta di vita, offrendogli, da compari, il piacere effimero e malvagio.