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Allegri: «I campionati si vincono con la differenza reti, altro che possesso palla»

«Dicono che sono superato. Se non subisci i gol e li fai, vinci i campionati. Poi può venir giù anche il Padre Eterno a raccontare come si gioca a calcio, ma anche lui direbbe che è così»

Allegri: «I campionati si vincono con la differenza reti, altro che possesso palla»
Roma 20/11/2021 - campionato di calcio serie A / Lazio-Juventus / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

Dopo il tonfo europeo dei bianconeri, sconfitti 4-0 dal Chelsea in Champions League, l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri ha presentato alla stampa la partita di domani tra Juventus e Atalanta.

Domani è una partita importante tra due squadre che lottano per il quarto posto. Grande rispetto per l’Atalanta che è una realtà del campionato italiano. Segna molto, ma concede. Dovremo essere bravi nelle due fasi. Giocare contro di loro è complicato, sono una squadra fisica, non bisogna abbassare l’attenzione. Sono tanti anni che a Bergamo si sta facendo un ottimo lavoro. Complimenti alla società e a Gasperini. Stanno facendo risultati importanti, anche in Champions dove hanno possibilità di poter passare. Ora le ha anche il Milan: speriamo che passino tutte le squadre italiane, sarebbe un bel segnale per il nostro calcio.

Sulla disfatta di Londra:

La partita che contava per passare il turno l’abbiamo vinta, a Torino. A Londra abbiamo perso, dispiace. Siamo la Juventus, perdere 4-0 non va bene, son brutte figure. Però la partita fino al 55′ è stata in equilibrio, la squadra ha fatto un buon primo tempo. Paradossalmente abbiamo fatto meglio nel primo tempo a Londra che qui a Torino. A Torino ci siam difesi di più, nel primo tempo di Londra abbiamo gestito noi bene la palla. Dopo il secondo gol ci siamo sciolti, non doveva succedere, dispiace per i quattro gol perché potevamo giocarci il primo posto con la differenza reti. Però l’obiettivo degli ottavi di Champions è raggiunto.

Allegri troppo tranquillo dopo la sconfitta roboante col Chelsea?

Non ci sono dei protocolli per cui se si perde c’è una sfuriata e se si vince si sta tranquilli. Non vale, come non vale il contrario. Si valutano i momenti per capire quello che va detto alla squadra. A Londra la Juve ha fatto buon primo tempo dopo una partita dispendiosa con la Lazio. Ripeto: siamo dispiaciuti per la brutta figura, ma la partita che dovevamo vincere all’andata – contro i campioni d’Europa, primi in classifica in Premier – l’abbiamo vinta. L’unico gol che ha subito il Chelsea in Champions l’ha subito contro di noi a Torino.

Ora si pensa al campionato.

Ora c’è un mese importante per rimanere attaccati, rosicchiare qualche punto. Domani è importante, non decisiva. Importantissime per la stagione saranno le sei partite prima della fine del girone d’andata. Il nostro problema è che non facciamo risultato con le piccole. In questo senso abbiamo un mese complicato. Domani un avversario di grande livello, l’Atalanta, una partita difficile, impegnativa, stimolante. Poi abbiamo le squadre che finora son state il nostro tallone d’achille. Dobbiamo affrontarle in modo diverso da come abbiamo fatto in passato, pagandolo a caro prezzo.

Il prezzo pagato è il ritardo in campionato, con la Juve a oltre dieci punti dalla vetta. Allegri lo analizza così.

Quello che ci penalizza è la differenza reti: dato inequivocabile, da lì non scappi, è una cosa che non cambia. La differenza reti ti fa vincere i campionati, altro che possesso palla. Dicono che divento noioso, che sono superato. Ma è l’unico dato che conta davvero. Se non subisci i gol e li fai, vinci i campionati. Poi può venir giù anche il Padre Eterno a raccontare come si gioca a calcio, ma anche lui direbbe che è così. Ha mai vinto una squadra che subisce più gol di quanti ne fa? Si chiama matematica. Ci mancano dieci gol. Se li avessimo fatti, avremmo tirato su i punti. Poi magari da domani facciamo 4 gol a partita, ma ad oggi i calciatori nostri hanno fatto meno gol di quanti ne hanno nelle gambe. La differenza reti della Juventus è +3, 18 gol fatti e 15 subiti. L’Inter ha subito 15 gol, anche il Milan 15, solo 7 il Napoli. Ma ne han fatti 32, 29 e 26. Poi è impensabile vincere per vent’anni di seguito. Milan e Inter sono tornate ad un certo livello, il Napoli è forte, c’è anche l’Atalanta. Il campionato italiano è tornato equilibrato. La squadra ha bisogno di lavorare, sono stati cambiati tanti giocatori. Ci vuole un attimo di pazienza, potevamo far sicuramente meglio, ma tre anni fa c’era una favorita, quest’anno il campionato è equilibrato. Siamo allineati con la società, sappiamo dove dobbiamo andare.

Il punto sugli infortunati:

Chiellini e Bernardeschi hanno lavorato con la squadra ieri, sono disponibili. De Ligt c’è, in questo momento qui si va avanti tranquillamente con la difesa a quattro. De Sciglio torna martedì. Ramsey non ci sarà, ha un problema al flessore da quando è rientrato dal Galles. Stanno rientrando tutti, siamo in una buona condizione fisica. Dybala sta bene, domani partirà dall’inizio. Kulusevski ha un problemino ai denti, vediamo come sta. Ieri si è allenato.

Luca Pellegrini, titolare con la Lazio, sta scalando le gerarchie. Non era stato neanche messo in lista UEFA.

Luca sta crescendo. Non ho deciso se domani giocherà lui o Alex Sandro, che a Londra non ha fatto una brutta partita.

E Chiesa, invece, è involuto? Può coesistere con Dybala?

No, ha fatto una buona partita con la Lazio. Ha avuto occasioni per far gol. Le sue caratteristiche sono chiare: gli serve campo. Federico ha qualità straordinarie, tecnicamente è di alto livello. Deve migliorare come tutti. Sono contento di quello che sta facendo. C’è o non c’è Dybala sulla sua posizione cambia poco.

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