Tebas difende il “vecchio” Barca: «Non è vero che era quasi morto, abbiamo anche noi i loro conti»

Il boss della Liga a L'Equipe: "Chi arriva dopo sottolinea sempre la merda di quelli prima. La Liga senza Messi non ha perso niente, il valore dei diritti tv non funziona grazie ai nomi"

Il boss della Liga a L'Equipe: "Chi arriva dopo sottolinea sempre la merda di quelli prima. La Liga senza Messi non ha perso niente, il valore dei diritti tv non funziona grazie ai nomi"

Tebas contro tutti ma non contro il Barcellona. Il boss della Liga ha concesso un’intervista a L’Equipe, criticando – non è la prima volta – il Psg, ma salvando la passata gestione del club blaugrana evidenziata dalla due diligence della nuova amministrazione: è uscito un po’ di tutto, persino giornalisti a libro paga. Per Tabas non è vero che il Barcellona “era quasi morto”.

Tutti quelli che arrivano dopo evidenziano la merda di chi li ha preceduti. Abbiamo le loro cifre, il Barça non era quasi morto, altrimenti non avrebbe ottenuto un prestito più di 500 milioni di euro. Per il Barça sono più preoccupato per la crisi istituzionale che per la situazione economica”.

Tebas è tornato ad attaccare la nuova economia del calcio, quelli dei club-Stati.

“Sono pericolosi per l’ecosistema calcistico quanto la Superlega. Siamo stati critici nei confronti della Superlega perché distrugge il calcio europeo e siamo altrettanto critici nei confronti del PSG. Critico il PSG perché non genera i soldi per avere la rosa che ha. Questo provoca una distorsione della concorrenza nell’economia calcistica europea. Come può spiegarci il PSG che ha una rosa da quasi 600 milioni di euro? Se vinci la Ligue 1, non ne prenderai mai più di 45 milioni… È impossibile. Ho invitato il presidente del PSG e il presidente della Ligue 1 a mostrargli i loro i numeri e dove sono le irregolarità. Non mi hanno risposto. Sono pronti a criticarmi, non a rispondermi”.

E ha poi ribadito che l’appeal commerciale dei campionati deriva dalla competitività, non dai nomi coinvolti.

“Messi, Neymar e Cristiano se ne sono andati, ma abbiamo avuto un aumento dal 13 al 14% del valore dei nostri diritti internazionali per le prossime quattro stagioni. Questa è la realtà, con o senza Messi. È bello averli, ma la nostra strategia non dipende da loro. Sapevamo che se ne sarebbero andati, o per l’età o per un altro motivo. Il valore dei diritti non dipende dai nomi. Gli Stati Uniti comprano i nostri diritti per otto anni. Chissà chi saranno i giocatori della Liga tra cinque anni? E ci sono sempre grandi giocatori. Per me Benzema è il miglior numero 9 d’Europa”

Tranciante anche sulla lettura del Mondiale biennale proposto dalla Fifa:

“Infantino aveva bisogno di 2.400 milioni di euro per il suo Mondiale per Club. Non li ha trovati sul mercato. Ecco perché oggi, per finanziare questo progetto, c’è l’idea di un Mondiale ogni due anni. E inventeranno anche un Mondiale per club a gennaio ogni due anni. Questa è la realtà. E venderanno tutto insieme per venticinque anni. La FIFA può dire anche che ci sarà un Mondiale ogni settimana, ma posso assicurarvi che i campionati non lo permetteranno“.

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