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Il Napoli di Spalletti è squadra vera: di garra e di qualità. Osimhen leader, Insigne fuori luogo

Alla settimana giornata il Napoli non si riposò. Primi a punteggio pieno. Il Napoli conferma di saper soffrire. Ancora gol su calcio piazzato. Il capitano si lamenta per la sacrosanta sostituzione

Il Napoli di Spalletti è squadra vera: di garra e di qualità. Osimhen leader, Insigne fuori luogo
Firenze 03/10/2021 - campionato di calcio serie A / Fiorentina-Napoli / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: esultanza gol Amir Rrahmani

Alla settima giornata il Napoli non si riposò. La squadra di Spalletti ha finito col vincere una partita intensa e combattuta contro la Fiorentina che ha giocato a ritmi altissimi. Il Napoli si è aggiudicato la settima partita in sette giornate, è a punteggio pieno come nessuna altra formazione nei principali campionati europei. Si è fermato persino il Psg battuto a Rennes dopo nove successi di fila. E ha perso anche il Bayern.

Il Napoli ha vinto una partita vera. Perché è una squadra vera: di garra e di qualità. È una vittoria che vale tanto.
Perché è arrivata dopo la sconfitta interna in Europa League.
Perché ancora una volta è stata conquistata in rimonta.
Perché è andato in vantaggio con l’ennesimo gol su calcio piazzato: sta diventando una piacevole specialità della casa.
Perché in vetrina c’è sempre lui: Victor Osimhen autore di una partita straordinaria dal punto di vista della esuberanza fisica, sia in attacco sia in difesa. Generosa, da leader.
Perché la linea difensiva ha retto benissimo, guidata da Koulibaly che ha sbagliato poco e niente.
Perché ha giocato tre giorni dopo l’Europa League e non ha minimamente cercato alibi come un suo predecessore sulla nostra panchina.
Tutta la squadra ha disputato un match di grande ardore. Una citazione l’hanno meritata anche Lozano schierato dal primo minuto e autore del gol dell’1-1 e ha conquistato la punizione da cui è nato il 2-1. Forse bisogna porsi la domanda: deve continuare Insigne a essere il rigorista del Napoli?

La Fiorentina ha ben giocato. Ritmi alti in avvio, e non solo. Azzurri (in realtà rossi) in difficoltà, a lungo non sono riusciti a ripartire. Il gol è arrivato su azione da calcio d’angolo. Tutto sommato anche meritato. Qui, per fortuna, ci ha aiutato l’ideologia di Italiano. Il tecnico viola non ha rinunciato alla difesa alta contro Osimhen nemmeno in vantaggio di un gol. Evidentemente non gli è bastata la lezione della scorsa stagione quando il nigeriano fece a fettine la non difesa dello Spezia.

Fabian ha lanciato lungo, Spalletti non ha creduto ai propri occhi: Osimhen si è bevuto Martinez Quarta che ha potuto solo franargli addosso. Ammonizione e rigore. Qui Insigne si è esibito in quel che sta diventando un pezzo triste del suo repertorio: il rigore sbagliato. Lo sbagliò qui a Firenze nel finale di campionato, così come contro il Venezia, e pure oggi. Per fortuna, ci ha pensato Lozano a metterla dentro.

La partita non ha avuto cali di intensità nel secondo tempo. La Fiorentina è partita forte ma ha segnato il Napoli. Ancora su calcio da fermo. Conciliabolo Insigne Zielinski che ha messo al centro di sinistro e Rrahmani ha segnato di testa.

La partita è rimasta vera. Con un ulteriore acuto al 70esimo quando al momento della sacrosanta sostituzione (con Demme) Insigne si è fatto notare manifestando un fastidio del tutto fuori luogo nei confronti di Spalletti. Una reazione lunare. Forse Insigne, leggendo i giornali e ascoltando i media, ha davvero pensato di essere indispensabile. Insigne è un ottimo calciatore ma l’indispensabilità non gli appartiene. È l’unico neo di una domenica in cui il Napoli ha risposto a Spalletti. Ha dimostrato di essere una squadra forte e vera. Che ha combattuto fino all’ultimo, che ha dimostrato di saper incassare e soffrire. E ha risposto alla Fiorentina colpo su colpo. Non si è per caso primi in classifica a punteggio pieno.

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