Sala (cda Mediaset): “Dazn è una provocazione costruttiva per il mercato”

Al Sole: "La misurazione Dazn non è la soluzione perfetta ma, nel mondo reale, la soluzione perfetta sarebbe stata pronta in 2-3 anni, non in 2-3 mesi dalla assegnazione dei diritti"

dazn -Giorgetti, rinviato a domani

Sul Sole 24 Ore un’intervista a Stefano Sala, amministratore delegato di Publitalia e consigliere di amministrazione di Mediaset.

Parla, tra le altre cose, del problema relativo alla misurazione degli ascolti del calcio, con Dazn che dà dati diversi da quelli di Auditel.

«Dazn è una provocazione costruttiva per il nostro mercato. Innanzitutto è interessante notare l’asimmetria strabica degli osservatori. Un coro di critiche per l’unico operatore Ott che, oltre ad adeguarsi alle regole di emissione di un evento lineare come il calcio, si rende disponibile, da subito e in poche settimane, a rendere trasparenti e misurabili i propri ascolti. Per contro un totale silenzio nei confronti di chi, per propria legittima scelta, non sente uguale necessità. Aggiungo poi che la soluzione offerta da Dazn – sviluppata da un certificatore esterno, Nielsen, che include le misurazioni di Auditel per la validazione del profilo di ascolto e coviewing del primo schermo e contemporaneamente verifica il dato censuario rilevato da Dazn su tutti i device – è la migliore oggi praticabile nei tempi a disposizione. Per essere chiari: non è una currency, che è e rimane Auditel. È un sistema di misurazione con logiche trasparenti di costruzione, analizzabile con software di mercato, offerto agli operatori professionali cui si chiede, più che pregiudizievoli alzate di scudi, di provare a usarlo anche per migliorarlo».

Gli viene fatto notare che Publitalia raccoglie la pubblicità e che quindi il suo potrebbe essere un giudizio di parte. Risponde:

«Tutt’altro. Dazn – già parzialmente misurata in Auditel dalla stagione 20/21 – si è impegnata in logica di goodwill at best effort a dare questa misurazione al mercato. È una decisione dell’azienda all’interno di un progetto internazionale e che, quando si è trattato di decidere se prendere la responsabilità della raccolta pubblicitaria, il nostro gruppo ha condiviso e caldeggiato. Ora la misurazione Dazn non rappresenta in assoluto la soluzione perfetta ma, nel mondo reale, la soluzione perfetta sarebbe stata pronta in 2-3 anni, non in 2-3 mesi dalla assegnazione dei diritti. Infatti non c’è panel al mondo che può rendere conto di un universo di utenti che si sviluppa in 4-8 settimane, in modo casuale e raggiunge magnitudo da milioni di utenti. Per definizione nel breve tenderà a sottostimare un fenomeno che peraltro è concentrato solo su un terzo dei televisori italiani, quelli effettivamente connessi. Ma c’è in generale un punto da sottolineare. La scelta è fra accettare l’oscurità della totale assenza di informazioni oppure attivare un processo dialettico di confronto e convergenza tra la currency certificata da panel a rappresentatività per adesso parziale e una misurazione censuaria, non una currency, che aiuta a completare la comprensione del fenomeno. Senza questo confronto si arriva a conclusioni frettolose e parziali che hanno fatto scrivere fake news come “metà degli italiani hanno abbandonato il calcio”. E invece hanno cambiato modalità di accesso al calcio, ma sono rimasti attaccati al loro sport preferito, come lo sono sempre stati».

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