E’ il soggetto ideale per raccontare il tramonto anticipato di un uomo gol e la tentata rinascita di un uomo, punto. Non persiste né scompare: sfuma
Higuain che lentamente scompare, sfuma, va alla deriva a Miami. Passa dall’essere stato un calciatore con i fiocchi ad un uomo che cerca di trovare una sua dimensione. Spiaggiato come un cetaceo che ha perso la rotta. E’ il quadro che fa, del Pipita, Gabriele Romagnoli su Repubblica. Lo spunto è offerto dalla recente intervista di Higuain a Espn.
“Higuain è il soggetto ideale per raccontare il tramonto anticipato di un uomo gol e la tentata rinascita di un uomo, punto”.
Si è fatto crescere la barba e adesso assomiglia ad un islamico, ha pochi capelli e la pancetta.
“Farsi crescere la barba in quel modo è tipico di chi si nasconde in sé dopo una sconfitta”.
Non ha niente di Ronaldo o Ibra, e neppure di Platini.
“A soli 33 anni Higuain è andato alla deriva in Florida. Non c’è in lui la robotica determinazione del 36enne Ronaldo o l’astuzia di marketing del 40enne Ibrahimovic. Ma neppure la capacità scenica dell’uscita a effetto del 32enne Platini. Non persiste né scompare: sfuma. Annuncia un prossimo anno sabbatico mentre i suoi ex colleghi giocheranno i mondiali. Come non sapesse che il calcio è una strada con la sosta vietata. È umano nella sua resa. Amabile, perfino e infine. Spiaggiato, come certi cetacei che hanno perso la rotta”.