Koeman: «Sono entusiasta di allenare il Barcellona e voglio continuare a farlo a lungo»
A Sport: "L'addio di Messi? Una bastonata. Tutta la pianificazione della stagione è stata fatta su di lui. Se n'è andato un simbolo"

Db Torino 04/06/2018 - amichevole/ Italia-Olanda / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Ronald Koeman
L’allenatore del Barcellona, Ronald Koeman, ha concesso una lunga intervista a Sport.
“Mi considero un uomo del club, ho sempre creduto di avere il dovere di aiutare ogni club che ho allenato, cercando di migliorare la squadra senza fare danni. Certo, quello che sta succedendo al Barça negli ultimi tempi è qualcosa di incredibile. Mi è successo di tutto! Il primo giorno in cui sono arrivato, Messi voleva partire con il famoso burofax; poi la delicata situazione finanziaria del club, la mozione di sfiducia e le dimissioni di Bartomeu e del direttivo. Ci sono stati molti problemi. Non è stato facile”.
Koeman dice di aver aiutato il club “favorendo la cessione di Emerson Royal o altri giocatori”, come Griezmann.
Sulla riduzione dello stipendio:
“Pensavo di dover dare l’esempio e sono contento che i capitani prima e il resto dei giocatori poi abbiano contribuito ad aiutare il club in questi tempi difficili”.
Ti sei pentito della cessione di Suarez?
“No. Sono venuto qui per cambiare alcune cose nella squadra e abbiamo pensato che sarebbe stata una buona cosa. Pensavamo che sarebbe andato alla Juventus, non all’Atlético, ma non bisogna mai pentirsi di aver preso una decisione consapevole per il bene della squadra e del club“.
Laporta l’ha difeso in tv.
“Tutti sanno che il futuro di un allenatore dipende sempre dai risultati, ma Laporta è stato molto bravo ed era importante che approfittasse di quell’intervista per mettere le cose in chiaro, così come stanno. Se ci sono dubbi da parte della società sul proprio allenatore, è sbagliato, perché poi l’allenatore, dall’esterno, non sembra forte né supportato. Mi sento un allenatore molto forte mentalmente. Non mi interessa cosa accadrà in futuro. Sono molto tranquillo in questo senso. Tuttavia, sono grato per il sostegno pubblico che Laporta mi ha dato lunedì, perché fino ad allora molte persone avevano dei dubbi. Ora penso che tutto sia diventato molto chiaro”.
Gli viene chiesto se vorrebbe rinnovare.
“Sì, certo. Sono entusiasta di essere l’allenatore del Barcellona e vorrei esserlo per molti anni, nonostante i momenti difficili che stiamo attraversando. Grazie alle nostre decisioni, la squadra ha tanti giocatori giovani e può guardare al futuro con fiducia. Spero di esserci ancora fra tre, quattro o cinque anni”.
Sull’addio di Messi?
“Una bastonata molto forte. Tutta la pianificazione della stagione è stata fatta su di lui. Anche Leo, dopo quello che è successo la scorsa stagione con il burofax, era super motivato; perdere il migliore del mondo così è una cosa che ti fa male e ti colpisce. Se n’è andato un simbolo. Abbiamo sempre cercato di creare un ambiente e una squadra in cui si sentisse a suo agio. Qui ci sono ragazzi con un grande futuro e si sentiva fiducioso”.