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Il New York Times: «I teenager si stanno prendendo il tennis. E no, non finirà bene»

Raducanu, Fernandez e Alcaraz ora vincono in libertà, ma sono pronti a sopportare la pressione che verrà? Il tennis ha la tendenza a divorare i suoi piccoli

Il New York Times: «I teenager si stanno prendendo il tennis. E no, non finirà bene»

“La sopravvivenza nel tennis si riduce alle cose che impariamo all’asilo: dormire a sufficienza; non parlare con estranei; non ascoltare quello che dicono di te; stai lontano dalle persone cattive”. Questo è quello che dice Mary Carillo, che ora fa la commentatrice di tennis ma che di tennis è stata campionessa, in doppio.

Il tema, sviluppato dal New York Times, è: sì, bravi questi teenager che vanno avanti agli Us Open, ma quanto dureranno? Spoiler: di solito no, non durano.

Emma Raducanu, Leylah Fernandez e Carlos Alcaraz sono ai quarti e “stanno vivendo il meglio della vita del tennis: non possono perdere, perché nessuno pensava che potessero vincere”. Ma poi?

“Allacciati le cinture, è una lunga corsa”, ha detto Shelby Rogers, ultima vittima di Raducanu, quando le è stato chiesto quale consiglio avrebbe dato al trio di talentuosi giovinastri. Non peraltro Naomi Osaka è una lezione vivente: “era appena emersa dalla sua adolescenza tre anni fa quando sconvolse Serena Williams per vincere gli US Open. Tre anni, tre titoli del Grande Slam, e quasi 20 milioni in premi dopo Osaka s’è messa in pausa indeterminata”. E’ scoppiata.

Gli esempi sono tantissimi.

“Ormai – scrive il New York Times – è opinione comune che il tennis abbia la tendenza a mangiare i suoi piccoli come pochi altri sport. Gestire la vita da giovane star nel Tour è un test fisico e mentale che ad un certo punto fa inciampare quasi tutti i giocatori, specialmente quelli che sfondano presto e poi improvvisamente ci si aspetta che competano ai massimi livelli quasi ogni volta che scendono in campo. Un sistema di classificazione e seeding mette un numero accanto al loro nome, permettendo a loro e al mondo di sapere prima chi dovrebbe vincere una determinata partita. I soldi garantiti dagli sponsor possono alleviare l’onere di giocare per il tuo prossimo pasto o biglietto aereo. Tuttavia, questi contratti sono spesso carichi di bonus incentivanti per vincere tornei e scalare le classifiche. C’è un’intesa implicita che il contratto sarà, nel migliore dei casi, ridotto e nel peggiore dei casi non rinnovato se i giocatori non manterranno un certo livello di risultati”.

E infatti, per molti commentatori, il livello di gioco espresso Raducanu, Fernandez e Alcaraz è spiegabile in parte proprio perché sono giovani, e non gliene frega nulla di perdere. In futuro “potrebbero non mostrare equilibrio sotto pressione tanto quanto stanno giocando ora senza pressione”.

“Penso che è perché sono giovani” che possono giocare in questo modo, ha detto Kerber domenica dopo la sconfitta con Fernandez: “Giocare completamente senza pressione, nella mia posizione, è impossibile, ma lo vorrei tanto“.

Lo stesso NYT fa notare che nell’ultimo decennio, s’era fatta largo l’idea che il tennis non fosse più uno sport per giovani. Dominavano Federer, Nadal e Djokovic. Poi Coco Gauff ha cominciato a vincere partite su partite a Wimbledon nel 2019, quando aveva solo 15 anni. Ora è pieno di talenti emergenti. Che non sanno cosa li aspetta”.

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