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Il CorSport: «Gli acquisti alla Locatelli producono debiti occulti, mascherati da prestiti»

“E’ un problema generale: le passività creano gap tra chi non le fa e chi finanzia spese correnti rinviando i pagamenti”

Il CorSport: «Gli acquisti alla Locatelli producono debiti occulti, mascherati da prestiti»

Il Corriere dello Sport approfondisce il lato economico del “posticipo del debito”, ovvero la deriva finanziaria che il calciomercato delle nuove formule (il New York Times le definisce “curiose”, nel caso dell’acquisto di Locatelli) produce.

“Nella gestione delle aziende c’è differenza tra debiti finanziari e commerciali. Tra i primi, prestiti bancari e obbligazioni; tra i secondi, soprattutto, l’esposizione verso i fornitori. I primi hanno, di solito, durata più lunga (oltre un anno) mentre i secondi non dovrebbero scadere oltre qualche mese. Una regola aurea per riconoscere i debiti finanziari da quelli commerciali è che ai primi di solito si applica l’interesse”.

“In quale categoria classificare, allora, il debito che scaturisce da queste operazioni?”, si chiede il Corriere dello Sport riferendosi all’acquisto di Locatelli, con pagamento a due. “Anzitutto è debito occulto, perché mascherato da prestito ma badando alla sostanza, più che alla forma, i principi contabili internazionali esigono di dare visibilità agli impegni finanziari. Vedremo come sarà rappresentato l’obbligo di acquisto nel bilancio”.

“Vendo un prodotto a un cliente che paga a 60 o 90 giorni e dunque pago le materie prime ai fornitori con analoga dilazione, per anticipare meno cassa. Nel caso di compravendita di cartellini (cioè beni patrimoniali) qual è la ratio di una dilazione, soprattutto pluriennale? Qualcuno si scandalizza per i due anni di prestito gratuito concessi dal Sassuolo alla Juventus, ma altri hanno acquistato giocatori con pagamento molto lungo: fino a 5 anni come l’Inter (Lukaku) e il Napoli (Osimhen) o 4 la Roma (Abraham)”.

“Il problema è sistemico se il calcio allunga i pagamenti per dare respiro a conti in apnea”.

“Le ultime operazioni segnalano un problema: perché un club con 400 milioni di aumento di capitale in ponte ricorre a tecniche di palese rinvio dei costi e degli esborsi finanziari?“.

Il problema è generale, scrive il Corriere dello Sport. “I club si espongono con altri club, il mercato si fa a debito e tutti diventano indebitati con tutti, ma le passività creano gap tra chi non le fa e chi finanzia spese correnti rinviando i pagamenti”.

“Il debito è essenzialmente un rinvio di spese al futuro, confidando nella crescita dei ricavi e dei flussi in entrata. La scommessa può rivelarsi assai rischiosa”.

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