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Graziani: «Insigne? Si sacrifica anche troppo, ma è il suo modo di giocare. A volte è un valore aggiunto, altre no»

Al CorSera: «Sarri può migliorare i movimenti di Immobile. Non capisco perché non sia andato a prendersi il pallone del rigore, per calciarlo anche a costo di rischiare di sbagliarlo»

Graziani: «Insigne? Si sacrifica anche troppo, ma è il suo modo di giocare. A volte è un valore aggiunto, altre no»

Il Corriere della Sera intervista Ciccio Graziani. Il tema è l’Italia e la qualificazione per il Mondiale dopo gli ultimi due pareggi.

«Per prima cosa non è detto che la Svizzera le vinca tutte e comunque noi ci qualifichiamo, perché all’ipotetica squadra che potrebbe toglierci il primo posto per il Mondiale abbiamo concesso 2 tiri in porta in 90’. Ci siamo mangiati il rigore, poi due gol con Berardi e Insigne: questo ha un peso per la valutazione».

Su Immobile:

«Che Mancini lo rimproveri ci sta, ma Ciro deve imparare bene i movimenti: fino all’anno scorso giocava in modo completamente diverso rispetto all’Italia, mentre oggi ha il vantaggio che con Sarri tornerà a giocare come in Nazionale. Immobile resta un attaccante dai numeri spaventosi, che però fa fatica in azzurro: deve capire meglio alcune situazioni».

Su Jorginho che ieri si è assunto la colpa del rigore sbagliato.

«Deve cambiare modo di calciare, oramai i portieri lo hanno studiato bene. O cambia idea su come calciare, oppure deve tirarli un altro».

Su Insigne:

«Si sacrifica anche troppo è vero, ma ormai il suo modo di giocare nel Napoli e in Nazionale è questo. A volte è un valore aggiunto, altre volte no».

Ancora su Immobile:

«Sarri può migliorare molto i suoi movimenti. Credo che Mancini in questo momento gli chieda delle cose che lui non riesce ancora a dargli».

E’ anche una questione di testa?

«Lo diventa per forza: quando ci sono le critiche, quando ti dicono che l’Italia ha vinto l’Europeo senza centravanti, si crea un po’ di nervosismo. Infatti non capisco una cosa. Perché non sia andato a prendersi il pallone del rigore, per calciarlo. A costo di rischiare di sbagliarlo, se fossi stato in lui lo avrei tirato».

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