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Jacobs: «Mio padre mi ha scritto prima della gara, dicendo: puoi farcela, siamo con te»

L’uomo più veloce del mondo racconta il rapporto con il padre: «Il riavvicinamento mi ha dato qualcosa in più che mi ha aiutato in questi giorni»

Jacobs: «Mio padre mi ha scritto prima della gara, dicendo: puoi farcela, siamo con te»
Tokyo (Giappone) 01/08/2021 - Atletica Leggera 100 mt / Olimpiadi Tokyo 2020 / foto Panoramic/Image Sport nella foto: Marcell Jacobs

La straordinaria medaglia di Marcell Jacobs è arrivata anche grazie alla composizione dei rapporti con suo padre. Lo ha dichiarato ieri la sua mental coach alla Gazzetta dello Sport. Lo ha riconosciuto lo stesso Jacobs dopo il trionfo.

«Sono nato in Texas, ma ci sono rimasto solo sei mesi perché poi mia madre e mio padre si sono separati e sono venuto in Italia e l’Italia è il mio Paese. Non l’ho più sentito fino a un anno fa, quando ho deciso di lavorare con una mental coach, Nicoletta Romanazzi. E lei mi ha detto che per correre forte avrei dovuto riallacciare un rapporto con il padre che non avevo conosciuto. Il riavvicinamento mi ha dato qualcosa in più che mi ha aiutato in questi giorni. Ma non l’ho mai visto, ci scriviamo e ci sentiamo».

Continua:

«Quando la gente mi chiedeva chi è tuo padre, dicevo sempre non lo so. Un anno fa gli ho parlato per la prima volta, è stato importante. Mi ha scritto prima della gara, dicendo: puoi farcela, siamo con te, ti guarderemo».

Il testo del messaggio ricevuto dal padre è riportato da La Stampa:

«Tu sei Lamont Marcell Jacobs jr. Tu puoi vincere le Olimpiadi. Noi siamo con te. Ti amiamo. Siamo dalla tua parte».

 

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