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Il primo atto di ribellione dei club alla Fifa. E finalmente è il calcio a obbedire alla politica

Premier, Liga e Serie A non invieranno i calciatori nelle Nazionali dei Paesi che prevedono (al ritorno) la quarantena. Infantino si appella a Boris Johnson che lo manda a battere i corner

Il primo atto di ribellione dei club alla Fifa. E finalmente è il calcio a obbedire alla politica
Mg Londra (Inghilterra) 11/07/2021 - Euro 2020 / Italia-Inghilterra / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gianni Infantino-Aleksander Ceferin

Come al solito, le scintille delle rivoluzioni scoccano all’improvviso. Anche se sono preparate per anni. Il calcio internazionale sta vivendo un momento storico. Per la prima volta i club inglesi, spagnoli e italiani si rendono protagonisti di un atto di insubordinazione nei confronti delle organizzazioni che presiedono il calcio, nella fattispecie la Fifa.

La Premier League, la Liga e la Serie A hanno disposto che i propri club non invieranno in Nazionale i calciatori impegnati in Paesi che rendono obbligatoria al ritorno la quarantena. Quindi resteranno nei propri club d’appartenenza tutti i calciatori sudamericani e anche africani. I club non concederanno loro l’autorizzazione a giocare le partite di qualificazione per i Mondiali che si svolgeranno l’anno prossimo in Qatar.

Non era mai accaduto. E stavolta è arduo dar torto ai club che avrebbero perso i calciatori per una o anche due giornate, sempre che i calciatori fossero rientrati non contagiati.

Il presidente della Fifa – dopo aver invano provato la strada delle minacce – ha scritto al primo ministro Boris Johnson chiedendogli di revocare l’obbligo di quarantena per i calciatori chiamati a giocare in Paesi presenti nella lista rossa (e quindi con obbligo di quarantena). Infantino ha chiesto al premier britannico la stessa elasticità manifestata durante gli Europei per gli spostamenti dei calciatori. Lo ha fatto anche perché fin qui il calcio – sia Fifa sia Uefa – ha sempre potuto spadroneggiare, come se godesse di una extraterritorialità. Ricordiamo i casi di Atalanta-Valencia ma anche di Liverpool-Atletico Madrid giocate col pubblico nonostante la pandemia fosse ormai scoppiata.

Infantino si è appellato alla regolarità delle qualificazioni per i Mondiali. Bloccare i calciatori sudamericani e africani ovviamente danneggerà le Nazionali di quel Paese. Ma, altrettanto ovviamente, e finalmente, il calcio sparisce di fronte alla salute.

È quel che Johnson ha ricordato a Infantino. Il premier ha fatto sapere di non volerne sapere di allentare le restrizioni.

Non c’è alcuna intenzione di cambiare la politica sugli arrivi dai paesi della lista rossa o costringere i club della Premier League a far viaggiare i giocatori per le partite di qualificazione alla Coppa del Mondo in quelle aree.

25 agosto 2021, segnatevi questa data. Ne risentirete parlare.

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