Federica Pellegrini: «Col documento d’identità per iscriversi ai social, addio bullismo e body shaming»
Al Corsera: «è sottovalutato il problema mentale per gli atleti. Chiedere aiuto psicologico è visto come una debolezza. Molti aspettano un tuo errore»

Roma 23/06/2017 - Trofeo Sette Colli 2017 Internazionali d'Italia / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Federica Pellegrini
Federica Pellegrini. Il Corriere della Sera la intervista. È a un passio dall’addio, gareggerà a Napoli fino a fine settembre per l’Isl. Poi, basta. È stata eletta al Cio e ha dichiarato che si occuperà dei problemi mentali degli atleti.
«È uno dei temi più sottovalutati. Chiedere aiuto psicologico è visto come una debolezza. Non è così, pochi capiscono lo stress psico-fisico di un atleta all’Olimpiade. Molti aspettano un tuo errore, ed è la parte che fa più rumore. Quelli che ti vogliono bene sono pochi e da giovane fatichi a distinguerli. Poi ci sono problemi psicologici che vanno oltre lo stress per le prestazioni. È giusto parlarne ed è fondamentale inserire uno psicologo in squadra, anche nel nuoto».
I social. Ha 1,5 milioni di follower su Instagram
«Mi diverto ancora ma penso che la situazione stia sfuggendo un po’ di mano. Se servisse un documento d’identità per iscriversi avremmo risolto il 90% dei problemi, il bullismo, il body shaming. Nascosto dietro un account puoi dire qualsiasi cosa: non va bene».