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L’Equipe celebra Immobile Verratti e Insigne: da Pescara a Wembley

Dieci anni fa la vittoria in Serie B con Zeman. Anche Guardiola parlava di quella squadra. Immobile divenne titolare grazie a un paio di pantaloni

L’Equipe celebra Immobile Verratti e Insigne: da Pescara a Wembley

Da Pescara a Wembley. In dieci anni, l’incredibile percorso di Immobile Verratti e Insigne. A celebrarlo è L’Equipe con uan doppia pagina in cui Delli Carri direttore sportivo di quella squadra allenata da Zeman.

L’Equipe ricorda che nel 2009 il Pescara era fallito. Dovevano puntare sui giovani. Già allora era emerso un ragazzo di 18 anni: Marco Verratti che Eusebio Di Francesco faceva giocare davanti alla difesa mentre lo allenava da “trequartista”.

Il Pescara, ricorda L’Equipe, puntò sull’allenatore che più di tutti sapeva (e sa) valorizzare i giovani: Zeman appunto.

Arrivarono Insigne (che lui aveva già allenato a Foggia) in prestito dal Napoli e Immobile in prestito dalla Juventus.

«Avevamo bisogno di giocatori giovani interessanti, abbiamo avuto la fortuna di avere già Verratti in squadra e abbiamo fatto le scelte giuste – ammette oggi Daniele Delli Carri -. Ho creduto in loro e ho pensato che potessero avere successo. Ma non così tanto, e così in fretta! A volte si crea un’alchimia difficile da spiegare, ed è successo quella stagione».

L’Equipe ricorda che il Pescara vinse il campionato con 90 gol segnati, 33 in più rispetto al Torino che arrivò secondo.

E svela l’aneddoto che portò Immobile a giocare da titolare. Verratti ebbe qualche problema in più, solo a gennaio conquistò il posto da titolare.

Gli aneddoti alimentano la leggenda di questa stagione magica, come quello che consentì a Immobile di prendere il posto dell’attaccante titolare Riccardo Maniero. La squadra gioca a Verona, prima giornata di campionato, fa un caldo infernale,  Maniero arrotola i pantaloni della tuta fino alle ginocchia. A Zeman il look non piace e sull’aereo gli grida: “Maniero, mettiti i pantaloni correttamente”. Il calciatore non ne vuole sapere, nemmeno dopo le insistenze del boemo che allora lo informa: “Maniero, domani non giochi».

Anche Guardiola, ricorda l’Equipe, venne sedotto da quel Pescara. Il suo Barcellona mise gli occhi su Verratti.

“Lo stadio era una festa, la gente era felice di vedere giocare il Pescara, ricorda Delli Carri. Ho colleghi in Spagna e Francia che viaggiavano per vedere le nostre partite e la formazione. La partita di Padova, dove vincemmo 6-0, fu incredibile, un calcio impressionante”.

Poi, Insigne tornò a Napoli. Immobile andò al Genoa e >Verratti – che pure fu vicino al club di De Laurentiis – finì al Psg.

«In Nazionale siamo sempre insieme, ci sediamo uno accanto all’altro nello spogliatoio, siamo molto vicini», dice Insigne.

«È bello e commovente, perché dieci anni fa non avremmo mai pensato di essere qui, in Nazionale, tutti e tre insieme», dice Verratti.

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