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Il Fatto: follia collettiva a Londra, tifosi ubriachi e senza mascherine, l’Europeo presenterà il conto

La english madness si è presa tutto, senza freni inibitori, quasi senza dignità. L’Inghilterra veleggia senza apparenti preoccupazioni verso un autunno da 100mila casi al giorno

Il Fatto: follia collettiva a Londra, tifosi ubriachi e senza mascherine, l’Europeo presenterà il conto

“Non è stata una finale, per l’Inghilterra, è stata una follia collettiva”.

Lo scrive Il Fatto Quotidiano. Londra, ieri, “è impazzita”. Gli inglesi si sono dimenticati il Covid, l’anno da cui veniamo e le possibili conseguenze di tanta disattenzione. La gente si è riversata per le strade. Tanti i comportamenti che in qualunque altro posto sarebbero stati considerati vandalismo.

“I luoghi della City, – BrickLane, Trafalgar Square, Wembley ovviamente -, teatro di atti che in qualsiasi altro Paese occidentale sarebbero stati bollati come pure vandalismo e qui sono goliardia. La english madness si è presa tutto, senza freni inibitori, quasi senza dignità. Sicuramente senza controlli, perché la polizia ha praticamente rinunciato in partenza ad intervenire. Centinaia di agenti, ad ogni angolo, ma nelle strade migliaia di tifosi imbizzarriti e completamente ubriachi. Nessun divieto di vendita di alcol, nemmeno in vetro, persino nel piazzale di Wembley. Fiumi di birra, un tappeto di cocci dal centro fino allo stadio e bottiglie che volano ovunque. Impossibile anche solo pensare di fare qualcosa così”.

Pochissimi gli italiani, nemmeno 7mila in totale.

“Nell’impazzimento generale, le forze dell’ordine non sono riuscite a tenere sotto controllo nemmeno gli ingressi. Figuriamoci i controlli su tamponi, distanziamento, mascherine. Inesistenti. Ma d’altra parte è come se non esistesse il Covid. Non a Londra almeno, non ieri”.

Boris Johnson ha già annunciato il libera tutti per il 19 luglio, l’Europeo lo ha solo anticipato. Anche se la variante Delta continua a correre e tutto imporrebbe di tenere alta la guardia.

“E invece assembramenti, baci e abbracci ovunque. Zero mascherine, nemmeno sui trasporti pubblici, stipati all’inverosimile. Quanto al tampone negativo necessario per entrare allo stadio, bastava sventolare il telefono di fronte ai malcapitati steward per passare. Il Covid, l’alcol, l’ordine pubblico: per un giorno intero la finale ha cancellato tutto. Fino alla partita. Domani, al risveglio, ci si ricorderà del resto. La terribile sbornia da smaltire, i danni da pagare, gli strascichi politici dei rapporti sempre più logorati con l’Ue, l’inevitabile impennata dei contagi di un Paese che veleggia senza apparenti preoccupazioni verso un autunno da 100mila casi al giorno. Il conto di questo Europeo”.

 

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