Il ct lo considera l’intoccabile del tridente di attacco, gli ha trasmesso serenità e ora gli chiede movimenti e colpi decisivi. Finora i suoi lampi di genio sono stati “perle strozzate”
Per Lorenzo Insigne, quella di stasera contro il Belgio è la partita della vita. Lo scrive il Corriere dello Sport, che ripercorre la carriera del capitano del Napoli in Nazionale. Quando era ct Antonio Conte Insigne non giocava. Ventura lo lasciò in panchina nello spareggio contro la Svezia. Mancini lo ha reso leader della sua Italia.
“Questa sera all’Allianz Arena, si può dire, è la partita della vita per il capitano del Napoli o almeno la più importante della carriera. «Sarà quel che sarà» lo sussurra De Laurentiis, facendo pesare il rinnovo del contratto in scadenza. Mancini, invece, lo ha preso da parte e ci ha parlato a lungo nei giorni scorsi. Lo ha messo sul trono. Lo considera l’intoccabile del tridente. Resta aperto l’eterno dibattito su Immobile, Chiesa e Berardi sono in aperta concorrenza, Insigne non si discute. Il ct gli ha trasmesso serenità, gli chiede movimenti e colpi decisivi nella zona in cui l’Italia crea più gioco attraverso le combinazioni con Verratti e Spinazzola, un turbo sulla fascia sinistra. Insigne si accentra e può scegliere per il cambio gioco o per il tiro a giro sul palo più lontano, la specialità preferita”.
Con il Napoli, Lorenzo ne ha fatta di strada, scrive il quotidiano sportivo. Lo dimostra il suo curriculum in Champions.
“11 gol in 30 partite, segnando al Psg, al Manchester City, anche al Santiago Bernabeu con il Real Madrid (finì 3-1 per i Blancos). Lampi di genio. Perle strozzate, fermandosi ogni volta a un passo dalla gloria”.