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Caso Hysaj, la Lazio critica la Lazio: «E’ compito del club tutelare un proprio tesserato»

Bella Ciao e ultras, surreale comunicato del club: “Spetta alla società sottrarre un proprio tesserato a strumentalizzazioni personali e politiche”

Caso Hysaj, la Lazio critica la Lazio: «E’ compito del club tutelare un proprio tesserato»

Nella già di per sé grottesca situazione che si è venuta a creare dopo la presentazione di Hysaj ai compagni sulle note di “Bella Ciao”, irrompe l’ancora più surreale nota della Lazio. In quattro righe il club di fatto critica se stesso, sottolineando che è compito della società tutelare un proprio tesserato. Dimenticando, evidentemente, di non averlo fatto. Il testo della nota pubblicata sul sito biancoceleste è questo:

«È compito della Società tutelare un proprio tesserato e sottrarlo a strumentalizzazioni personali e politiche che certamente in questo caso nulla hanno a che vedere con il contesto informale ed amichevole in cui si è svolto l’episodio. Il ritiro della squadra deve proseguire nel massimo impegno sportivo e nel clima di serenità che si è respirato fino ad oggi».

Ricordiamo brevemente i fatti. Hysaj è stato immortalato in un video al ristorante con i compagni di squadra, in ritiro ad Auronzo, mentre canta ‘Bella ciao’ seguendo il testo su un foglio, sorridendo e urlando con fare liberatoria “finalmente quest’anno vinciamo qualcosa”. Alla Hysaj come lo conosciamo fin troppo bene, insomma.

Il video viene postato su Instagram, nelle storie, da Luis Alberto. Subito buona parte dei tifosi inizia il processo all’ignaro terzino, colpevole di non sapere forse che quella canzone, di sinistra, mal si addice agli ideali di destra della maggior parte degli ultras laziali. Succede un putiferio, insomma. Tanto che i giornali scrivono di un confronto preteso da un gruppo di ultras che prima sono andati a cercare Hysaj al ristorante, poi, non trovandolo, lo hanno raggiunto in albergo. Un confronto in cui è dovuto intervenire il direttore sportivo Tare per sedare gli animi (forse è questo che il club intende quando parla di tutela ai propri tesserati). Oggi poi, l’apoteosi (almeno così credevamo prima del comunicato della Lazio), con Franchino, ultras laziale di lungo corso che condanna il gesto del terzino albanese.

«Storicamente la nostra è una tifoseria di estrema destra, e questo lo dichiaro anche con orgoglio. Quel “Bella Ciao” cantato con la maglia della Lazio è una cosa fuori dal mondo, Hysaj ha sbagliato, non ci sono scusanti. Non credo alla favola che poteva non sapere il senso di quella canzone. È straniero ma ci siamo informati, il padre era un operaio vissuto qui e lui qui è cresciuto. Chiunque viva in Italia non può ignorare il peso di una canzone politicizzata qual è Bella Ciao».

Ci sarebbe da ridere per tutto il prossimo campionato, anche considerando che il tecnico della Lazio è Maurizio Sarri, ufficialmente schierato parecchio a sinistra, come ci ricorda il buon Zdanov.

Ma fin qui si scherzava, gente, non avevamo ancora visto nulla. E infatti interviene la Lazio, come un Giamburrasca qualunque. Con un comunicato in cui ricorda a se stessa che è il club che dovrebbe tutelare i propri tesserati. Dunque di fatto si smentisce da sola.

Viene da chiedersi la Lazio finora dove fosse, in quale ruscello fresco stesse riposando, approfittando del ritiro estivo all’ombra delle Dolomiti. Il club biancoceleste parla di contesto informale ed amichevole e cerca di riportare così tutto nei binari del “clima di serenità” respirato fino ad oggi ad Auronzo.

Come dire: «Una mattina mi son svegliato e sono andato in Curva Nord…».

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