Alla Gazzetta: «Immagino che anche Mancini si innervosisca. Gli avversari non si scelgono. Quella volta che per protesta mi misi dietro la panchina»

Nella rubrica sulla Gazzetta, Zeman scrive dell’ipotesi biscotto col Galles ossia della scelta da parte dell’Italia di non vincere il girone per evitare Belgio e Francia.
I biscotti? Vanno bene nel latte a colazione, ma con lo sport non hanno nulla a che fare. Risultati di comodo, poco impegno, eccessivo turnover, patti di non belligeranza, addirittura i benefici di una sconfitta… Il solo parlarne è già fastidioso, sbagliato, inaccettabile. Contro il Galles domani, come in tutte le future partite che disputerà, l’Italia deve giocare e giocherà per vincere.
Da uomo di calcio immagino che anche solo a sentire parlare di queste cose anche Mancini si innervosisca. L’Italia è più forte del Galles e deve scendere in campo per dimostrarlo. Non è concepibile scegliersi gli avversari. Se si vuole vincere un torneo si affrontano tutti quelli che capitano sulla propria strada. Punto.
Chi conosce la mia storia sa che una volta, in una partita di fine stagione, ho preferito non guardare più la gara, dando le spalle al campo (Lecce-Parma 3-3 del 2005, in realtà si mise dietro la panchina, ndr), perché non accettavo di vedere una mia squadra giocare senza cercare la vittoria. Non mi è mai piaciuto sentire giocatori in campo che provano ad ammorbidire gli avversari perché magari un certo risultato è vitale per loro, ma non cambierebbe nulla agli altri. A calcio, come in qualsiasi altra disciplina, si deve giocare al meglio delle proprie possibilità.