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Fondazione Gimbe: «Inaccettabile la gestione attendista della variante Delta»

L’allarme del presidente Cartabellotta: «Occorre potenziare sequenziamento e contact tracing, attuare screening per chi arriva dall’estero e accelerare le seconde dosi negli over 60 e nei fragili»

Fondazione Gimbe: «Inaccettabile la gestione attendista della variante Delta»

La Fondazione Gimbe presieduta da Nino Cartabellotta contesta “la gestione attendista” della variante Delta in Italia e chiede di predisporre azioni decise, soprattutto alla luce dei risultati del nuovo monitoraggio riferito alla settimana dal 16 al 22 giugno.

“Non è accettabile una gestione ‘attendista’ della variante Delta, contro la quale occorre attuare tempestivamente le misure raccomandate dall’Ecdc: potenziare sequenziamento e contact tracing, attuare strategie di screening per chi arriva dall’estero e accelerare la somministrazione della seconda dose negli over 60 e nei fragili”.

“In assenza di dati affidabili sulla presenza della variante Delta in Italia tre sono le ragionevoli certezze: innanzitutto il numero di sequenziamenti effettuati è modesto e eterogeneo a livello regionale; in secondo luogo, il contact tracing non è stato ripreso, nonostante i numeri del contagio lo permettano. Infine, preoccupa il confronto con quanto sta accadendo nel Regno Unito, dove la variante si diffonde velocemente: in Italia infatti poco più 1 persona su 4 ha completato il ciclo vaccinale (rispetto al 46% nel Regno Unito), mentre il 26,5% della popolazione ha ricevuto solo una dose (rispetto al 17%) e il 46% è totalmente privo di copertura (rispetto al 37%). Percentuali preoccupanti considerando la minore efficacia di una sola dose nei confronti di questa variante”.

 

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