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Spalletti ottima scelta. Ma senza società un grande allenatore non basta

Possiamo parlare di rinsavimento di De Laurentiis. Ora però deve completare il repulisti. Se resta Giuntoli, vuol dire che nulla cambierà

Spalletti ottima scelta. Ma senza società un grande allenatore non basta

Torna un allenatore sulla panchina del Napoli. L’ingaggio di Luciano Spalletti può essere archiviato alla voce rinsavimento da parte di De Laurentiis. Una scelta felice, intelligente. Spalletti è allenatore vero. È uno che sa di calcio. È un professionista che ha attraversato quasi trent’anni di calcio italiano. È stato un profondo innovatore. Ha allungato la carriera a Totti inventandolo falso nueve prima di passare alla storia per esserne stato il distruttore. Ha fatto giocare a Taddei, Mancini e Perrotta stagioni straordinarie che non torneranno più, per dirla alla Nanni Moretti.

Può essere accusato di non essere un vincente, anche se allo Zenit ha vinto. Verrebbe da rispondere: da quale pulpito viene la predica. Ma optiamo per un’altra strada. Bisogna sempre considerare il livello di partenza. E lui, come ricordato da Tommaso Rodano, raccolse la Roma che si salvò alla penultima ultima giornata e la portò a 45 minuti dallo scudetto. Anche all’Inter ha fatto bene. È stato lui a riportare i nerazzurri in Champions dopo sei stagioni. Lo ha fatto per due volte consecutive con una rosa che non è paragonabile a quella di Conte. Tanto è vero che ora l’Inter è un club in una situazione finanziaria a dir poco precaria.

Facciamo molta fatica a discutere Spalletti allenatore. E aggiungiamo un’altra considerazione. Il Napoli viene da due stagioni fallimentari. La gestione Gattuso ha portato un quinto e un settimo posto (con la vittoria della Coppa Italia). Due anni consecutivi senza Champions. Non parliamo qui delle magre figure rimediate in Europa. Il Napoli è riuscito a prendere un allenatore che oggi vale più della condizione del club.

Di Spalletti abbiamo scritto in tempi non sospetti, quando elogiammo il lavoro che fece per il bene della Roma in quella battaglia che tanto gli è costata dal punto di vista mediatico (qui parlammo di vero e proprio pestaggio mediatico). Vi assicuriamo che la gestione della fine carriera di Totti non sarebbe mai potuta avvenire senza (virtuale) spargimento di sangue. Qualche errore lo commise anche lui, certo. Ma era arduo non farne. Le parole di Sabatini, ovviamente, fanno testo molto più di quelle di qualsiasi tifoso.

Il nodo, a nostro avviso, è un altro. Abbiamo visto con Ancelotti che avere un grande allenatore non basta. Non può bastare se nella società c’è chi non rema nella direzione da lui indicata e magari trama nell’ombra. Il Napoli ha vissuto la pagina nera dell’ammutinamento e per quella sera ha pagato soltanto l’attuale tecnico dell’Everton. In un momento di smarrimento, De Laurentiis si lasciò convincere da Giuntoli e da Chiavelli, e a Napoli arrivò Gattuso.

Abbiamo assistito allo spadroneggiamento di Giuntoli che in tv – finché ha potuto parlare – ha sostenuto in ogni modo l’allenatore da lui scelto e sminuito il lavoro di Ancelotti. Si è intestato la scelta di Gattuso. Ha avuto la possibilità di spendere tanti soldi – circa 150 milioni – in due sessioni di mercato. E ha fallito.

Il nostro augurio è che De Laurentiis non ripeta l’errore commesso due anni fa quando, dopo la prima stagione (con secondo posto, ricordiamolo), tenne Ancelotti ma non ne assecondò il progetto di rinnovamento. Proseguì con due piedi su due binari diversi e alla fine si fece molto male. Lui e il Napoli. Un comportamento che gli è costato la Champions per due stagioni consecutive.

Il Napoli è suo, possiamo limitarci a esprimere il nostro pensiero. Abbiamo notato che nel tweet di benvenuto c’è l’insolita frase “insieme faremo un grande lavoro”, potrebbe preludere a una maggiore presenza a Castel Volturno, a un ruolo più attivo. Ma ci sentiamo di dire che le rivoluzioni a metà non conducono da nessuna parte. Come disse proprio Spalletti: “uomini forti, destini forti. Uomini deboli, destini deboli”. Negli ultimi due anni, De Laurentiis è stato debole. Vedremo se qualcosa è cambiato. Il solo ingaggio di un signor allenatore non è indicativo.

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