ilNapolista

Repubblica: le varianti triplicano il rischio di ricovero tra i giovani

È il risultato di uno studio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie sulla fascia d’età tra 20 e 39 anni e tra 40 e 59 anni.

Repubblica: le varianti triplicano il rischio di ricovero tra i giovani

Repubblica fa il punto sulle conseguenze delle varianti del covid, riportando i dati di uno studio condotto dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), che evidenzia come le tre varianti diffuse in Europa, inglese (B.1.1.7), sudafricana (B.1351) e brasiliana (P.1), aumentano il rischio di ricovero ospedaliero e di terapia intensiva sia in generale che nelle fasce più giovani: in particolare quelle tra 20 e 39 anni e tra 40 e 59 anni.

Le mutazioni presenti in queste varianti sembrano poter ridurre l’efficacia degli anticorpi sia delle persone già guarite che di quelle vaccinate.

Antonella Viola, direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica di Padova spiega

«L’aumentato rischio di ospedalizzazioni per le fasce 20-39 e 40-59 associato alle varianti significa che le varianti si replicano di più nelle nostre vie respiratorie e quindi possono dare una malattia più sintomatica anche nelle persone giovani, che hanno un sistema immunitario che funziona bene»

È chiaro che anche le vaccinazioni, mettendo al sicuro le fasce più anziane della popolazione stanno favorendo l’abbassamento dell’età dei contagi e delle ospedalizzazioni

La soluzione al momento è quella di accelerare le vaccinazioni continuando a tenere alta l’attenzione per le varianti

«Dobbiamo continuare a sequenziare il virus, per vedere di continuo come cambia, sia spontaneamente che sotto la pressione della vaccinazione»

ilnapolista © riproduzione riservata