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Ponte Morandi, a 53 minuti dal crollo gli ingegneri Spea nella chat del Fantacalcio: «Mai fatte ispezioni»

Sul Secolo XIX. I soccorritori scavavano nelle macerie e loro, tra l’acquisto di Donnarumma e quello di Ronaldo ammettevano di non aver mai controllato niente

Ponte Morandi, a 53 minuti dal crollo gli ingegneri Spea nella chat del Fantacalcio: «Mai fatte ispezioni»

L’inchiesta sul crollo del Ponte Morandi rappresenta il perfetto spaccato di cos’è l’Italia. Oggi Il Secolo XIX ci regala altri dettagli. Potremmo definirli tragicomici se non fossero, in realtà, disgustosi.

Riguardano alcuni scambi in chat Whatsapp tra ispettori della Spea, la società incaricata da Autostrade per l’Italia dei controlli sui ponti. Una chat particolare: quella del Fantacalcio. Solo 53 minuti dopo il crollo, quel 14 agosto 2018, mentre i soccorritori cercavano disperatamente tra le macerie dei sopravvissuti (furono 43 le vittime), gli ingegneri Spea ammettevano candidamente che loro, quel ponte, non lo avevano mai ispezionato.

Cinquantatrè minuti dopo il crollo del Morandi e mentre i soccorritori scavavano disperatamente tra le macerie alla ricerca di qualcuno che fosse sopravvissuto al cedimento gli ingegneri di Spea (società del gruppo Atlantia incaricata dei controlli) nella loro chat su Whatsapp del Fantacalcio commentavano la tragedia di Genova. E uno di loro, Daniele Facchinei, per tre anni ispettore all’ufficio tecnico di Genova, ammetteva amaramente ai colleghi – che poco prima discutevano se acquistare Cristiano Ronaldo o Donnarumma per la prossima stagione – le responsabilità dell’azienda: “Io sono stato lì a Genova le pile e le stilate della pila non le abbiamo mai viste. E in passato da quello che so non hanno mai fatto ispezioni alla parte media della pila. Un bel casino”.

La chat è stata trovata in uno dei tanti telefoni cellulari sequestrati agli indagati dalla guardia di Finanza. Lo stesso Facchinei, interrogato dagli inquirenti, ammetteva:

“Nei miei tre anni di permanenza a Genova le pile del viadotto Polcevera non sono mai state oggetto di alcuna ispezione ravvicinata. La procedura utilizzata era quella di controllare i viadotti da terra proprio con dei binocoli“.

 

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