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Vlahovic: «Guardo il cellulare ogni due minuti, non mi piace. Si perdono i rapporti umani»

A Repubblica: «Nello spogliatoio nove su dieci hanno il cellulare in mano, ognuno guarda il suo. C’era molta umanità nella lettera di Prandelli»

Vlahovic: «Guardo il cellulare ogni due minuti, non mi piace. Si perdono i rapporti umani»

Repubblica ha intervistato Dusan Vlahovic il 21enne attaccante della Fiorentina che ha segnato 13 gol in 28 partite.

È vero che lei si trattiene a lungo sul campo a fine allenamento?

«Ogni giorno provo qualcosa di diverso: i tiri di destro, lo stop spalle alla porta, l’uno contro uno, il dribbling. Il trucco è ripetere il movimento all’infinito. Anche Ronaldo vuole sempre migliorarsi. È la strada del campione».

Prandelli e la sua lettera di dimissioni.

«C’era molta umanità dentro. Rispetto la sua scelta, gli auguro il meglio. Quando Prandelli è arrivato mi ha chiamato nel suo ufficio: ‘Hai 7-8 partite. Punto tutto su di te. Tu non ti preoccupare e gioca tranquillo’. Non segnavo e lui mi ha fatto battere i rigori per sbloccarmi».

Lo spogliatoio ai tempi dei social.

«Nel mondo digitalizzato si stanno perdendo i confronti umani. Quando esco con gli amici, con la ragazza, coi genitori che non vedo da tanto tempo, non ricordo un momento dove non ho preso in mano il cellulare dopo due minuti. Mi sta dando fastidio questa cosa, vorrei cambiarla. Entri nello spogliatoio e su dieci persone nove hanno il cellulare in mano. È anche colpa nostra, ognuno guarda al suo».

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