Rizzoli: «Conoscere meglio la figura dell’arbitro serve a comprenderci di più»

A Dazn: «Sono circa 300 le decisioni che prende l'arbitro. Il nostro compito è decidere in un decimo di secondo e non tornare sulla decisione»

dietro l'inchiesta

L’ex arbitro internazionale Nicola Rizzoli ha rilasciato alcune dichiarazioni ospite di “La mente nel pallone”, su Dazn.

«Credo che conoscere meglio la figura dell’arbitro possa servire a capirci maggiormente. Quindi conoscersi per cercare di essere compresi maggiormente e capire che in fin dei conti dietro la figura dell’arbitro non c’è una persona ostile, ma semplicemente un uomo».

Rizzoli continua:

«Il paragone che normalmente faccio è con un corridoio di una camera d’albergo con circa 300 porte in cui dietro sono celate delle stanze, ogni stanza è una decisione. Sono circa 300 quelle che l’arbitro prende dall’inizio alla fine, la maggior parte delle quali poco importanti, molte magari riguardano il lavoro di squadra e il fuorigioco, e sono una trentina, trenta-quaranta le decisioni veramente importanti, di cui una o due possono cambiare il risultato di una partita. Quindi è estremamente importante che un arbitro entri all’interno di una stanza, guardi velocemente quello che c’è da guardare, chiuda la porta e valuti. Tutto quello che deve fare lo deve fare in un decimo di secondo. La cosa importante da fare è mantenere queste porte chiuse perché se prendi una decisione e la porta ti rimane aperta, e la decisione ti echeggia all’interno delle stanze successive questa può influire le decisioni future. Quindi il compito dell’arbitro è assolutamente quello di entrare, vedere, decidere e chiudere senza mai tornare su quella che può essere una decisione».

 

 

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