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Il tennis dannato di Nadal: «Non esiste autocompiacimento. Io non voglio perdere, mai»

Tsitsipas, appena sconfitto a Barcellona, dice di lui: “Odia perdere più di chiunque altro, è un’ispirazione”. E il dio dell’agonismo conferma: “Non mi accontento mai”

Nadal è un’ispirazione, non ho mai visto nessuno lottare così. Odia perdere più di chiunque altro”, dice Tsitsipas appena sconfitto da Nadal, a Barcellona, in una delle finali più belle dell’anno. Nadal a sua volta conferma: “Io odio perdere”.

Sta tutta lì, l’immensità di Rafa Nadal, il dio dell’agonismo. Il quale continua a raggranellare record in maniera imbarazzante (per dirne solo uno, l’ultimo aggiornato, ha vinto 12 volte a Barcellona ed la seconda dozzina di tornei che vince dopo Parigi, e a Montecarlo è fermo a 11…). Per pareggiare il numero di partite vinte da Nadal sulla terra battuta, 452, bisogna sommare i record di Djokovic e Federer.

Lui, per l’ennesima volta, spiega come è fatto un vicente:

La verità è che non voglio perdere. E mi piace vincere! Certo, mi piace anche solo competere, ma voglio farlo con la certezza di aver provato tutto, di aver giocato al mio miglior livello possibile. Se posso giocare al 60%, devo provarci e non devo accontentarmi del 40%. Certo è meglio poter giocare al 100%, ma non sempre è possibile. Si tratta di giocare al miglior livello che è possibile raggiungere in quel momento”.

E aggiunge:

In questo sport non esiste autocompiacimento per i titoli già conquistati o per le finali del passatoA carriera finita, solo allora si può vivere del passato e di tutto quello che si è vinto. Vivo nel presente, la mia intenzione è essere pronto per quello che sarà nel futuro immediato“.

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