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Damascelli: «Agnelli è caduto nella trappola, i 12 club lo hanno mandato avanti»

Sul Giornale: «La sua comunicazione è capricciosa e miope. Ha parlato a due quotidiani, Florentino a un’emittente seguita da tutti»

Damascelli: «Agnelli è caduto nella trappola, i 12 club lo hanno mandato avanti»
Andrea Agnelli

Tony Damascelli su Il Giornale fotografa la situazione di Andrea Agnelli dopo il naufragio del progetto della SupeLega

Andrea Agnelli è una statua di cera, battuto e umiliato da quella sporca dozzina che lo ha mandato avanti, come si usa dire nelle battute, per poi svignarsela all’arrivo della polizia; il presidente della Juventus si è esposto, anche troppo, è caduto nella trappola, non prevedendo, come gli altri suoi sodali d’avventura, quali sarebbero stati i rischi mediatici, sociali e politici della scelta.

“Mal consigliato”, scrive Damascelli, Andrea Agnelli non si è comportato come dovrebbe un manager del suo livello e per questo la sua posizione come presidente della Juve traballa. Damascelli pone l’accento su quello che è il limite più grosso della Juve di AndreaAgnelli: la comunicazione.

Mai negli anni precedenti, neanche con calciopoli, la Juve si era esposta così tanto e così maldestramente alle critiche da parte del mondo intero. Infatti le differenze tra Agnelli e Florentino Perez, definiti come le due menti dietro al progetto SuperLega, sono lampanti

la scelta di rilasciare un’intervista in esclusiva a due quotidiani italiani, Repubblica e Corriere dello Sport, invece di utilizzare, come ha fatto Florentino Perez, una emittente televisiva, da Rai a Sky a Mediaset a La7 del suo collega Cairo, con un bacino più ampio e un contradditorio valido, ribadisce una miopia e un’infantile e capricciosa forma di comunicazione che non appartenevano certamente né a suo padre, né a suo zio.

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