Qui vogliamo la “settimana tipo”, in Inghilterra giocano tutti i giorni da 80 giorni

Il Guardian tira giù un po' di numeri: la pandemia c'entra poco, negli anni passati si giocava lo stesso numero di partite. In Premier non si fermano mai

Mentre in Italia c’è – per davvero – il dibattito sulla settimana di lavoro tipo, con una partita alla settimana e tutto il tempo per prepararla bene (come se fosse una scelta), in Inghilterra ieri è stato il primo giorno senza una squadra di Premier League in campo dopo… 80 giorni.

Finora, tra Premier League, FA Cup, Carabao Cup, Champions League o Europa League, in Inghilterra in questa stagione ci sono stati solo 10 giorni liberi dal calcio. Dieci. Un flusso costante e ininterrotto di pallone.

Tra il 1° ottobre e il 1° gennaio – scrive il Guardian – ci sono state 127 partite di Premier League, e non è che se la prendono con la pandemia (come facciamo da noi). E’ che proprio in Inghilterra funziona così sempre: l’anno scorso nello stesso periodo furono addirittura due in più, 129, e ben 130 nel 2018-19. Partite sempre, distribuite per consentire la trasmissione televisiva di tutti gli incontri di massima serie a livello nazionale, dando l’impressione che ci fossero sempre punteggi da controllare, highlights da guardare, formazioni di fantacalcio da modificare. Il binge football.

Il Guardian usa la metafora da antichi romani: “una festa calcistica di proporzioni romane, di quelle che a un certo punto devono essere interrotte da una capatina al vomitorium”.

I giocatori non si fermano più. Rúben Dias ha giocato 1.335 minuti di Premier League nel 2021, nove ore e 31 minuti in più rispetto al giocatore più stakanovista del Manchester City dell’equivalente periodo del 2019, Sergio Agüero. Entro il 25 marzo, quando la nazionale inglese giocherà la prima partita del 2021, quest’anno saranno solo 12 i giorni in cui nessuna squadra di Premier League è scesa in campo. Nel 2016, al 26 marzo, erano trenta.

“È difficile stabilire quanto questo abbia influenzato il calcio che si sta giocando – scrive il Guardian – soprattutto perché Opta ha cambiato i parametri delle statistiche. Ma è certamente possibile sostenere, sulla base dei numeri vagamente comparabili, che non vi sia stato alcun calo di intensità“.

Ad esempio, l’Everton ha giocato contro il Chelsea in casa il 17 marzo 2019 e in trasferta l’8 marzo 2021. Durante i due anni tra queste due partite entrambe le squadre hanno cambiato allenatore, e con loro stili e schemi di gioco, ma analizzando le statistiche ciò che sorprende è quanto sembrino simili. Il Chelsea ha effettuato 91 passaggi sotto pressione nel 2019 e 91 passaggi sotto pressione nel 2021; il numero totale di contrasti e intercettazioni dell’Everton era 27 nel 2019 e ancora 27 nel 2021; il Chelsea ha percorso una distanza totale di 3.265 yard nel 2019 e 3.151 yard nel 2021”.

Dove forse si fa sentire di più questa indigestione di impegni è a livello tattico, continua il Guardian. “Con i giocatori che hanno a malapena tempo per lavorare la loro forma fisica, c’è poco spazio per la tattica, lasciando gli allenatori ai margini”.

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