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Il Telegraph: «Il mito del Barcellona del popolo è finito, ora è schiavo della finanza»

“Chi dirige la società da anni ha barattato la democrazia della propria struttura. E vale per tutti i grandi club europei: chi controlla il debito controlla tutto”

Mentre l’ex presidente Bartomeu è agli arresti domiciliari per il BarcaGate, e la squadra conquista una finale di coppa con una “remuntada historica” al Siviglia, si vota per il nuovo presidente del Barcellona. Il candidato con maggiori probabilità di vincere, Joan Laporta, uno estromesso dallo stesso ruolo 11 anni prima, parla già di un rifinanziamento del debito gigantesco, superiore a 1 miliardo di euro.

Il Telegraph sottolinea che indipendentemente dal risultato delle elezioni presidenziali possiamo dire addio al mito romantico del Barcellona del popolo.

“Il club annega nei debiti e chi dirige la società da anni ha barattato la democrazia della propria struttura di proprietà dei suoi 140.000 soci-tifosi“. “Sarà Goldman Sachs o qualsiasi altra istituzione finanziaria con cui il club dovrà negoziare per la propria sopravvivenza” a tenere in mano il Barcellona. “Mes que un club”? Ormai il Barca, scrive il Telegraph, “è schiava dei suoi finanziatori”.

Laporta ha perso la presidenza nel 2010 accusato di aver gestito il club in maniera “allegra”. Ma “rispetto alla situazione attuale, gli anni di Laporta sembrano un modello di moderazione. La banca d’investimento statunitense Goldman Sachs ha già concordato in linea di principio di finanziare un programma di riqualificazione dello stadio e sono in corso discussioni su altri 850 milioni di euro mediante l’emissione di obbligazioni per rifinanziare il debito. Saranno gli istituti di credito a gestire il Barcellona in futuro, non i soci o il presidente. E si potrebbe obiettare che difficilmente potrebbero fare un lavoro peggiore di quello che è stato fatto finora”.

“La parte più triste del debito del Barcellona, ​​o del Real, è che suggeriscono che i grandi club del calcio europeo siano un peso. Non perché alla stragrande maggioranza dei tifosi non importi, ma perché ai pochi eletti per gestirli non interessa abbastanza. Incompetenti, venali, dissoluti e forse peggio. Ormai sono schiavi di un potere molto più grande di loro. Chi controlla il debito, controlla il Barcellona”.

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