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Il “Pomodoro pelato di Napoli” sarà prodotto a Foggia. L’ira della Puglia contro la Campania

La polemica sui giornali pugliesi: la Campania ci aveva già provato nel 2017, la Regione Puglia ha 60 giorni per opporsi

Il “Pomodoro pelato di Napoli” sarà prodotto a Foggia. L’ira della Puglia contro la Campania

Tra Puglia e Campania è guerra. Il motivo? Il pomodoro. Cerchiamo di capire cosa è successo.

Il ministero delle Politiche agricole, qualche giorno fa, ha valutato positivamente la domanda di registrazione del “Pomodoro pelato di Napoli” da parte dell’associazione dei trasformatori conservieri Anicav. Il problema è che pur portando Napoli nella denominazione, il pomodoro sarà prodotto a Foggia, dove si concentra il 90% della produzione nazionale di pomodori. Da qui l’alzata di scudi della Puglia. Ne parlava ieri Repubblica Bari, oggi la Gazzetta del Mezzogiorno. È un argomento molto sentito in Puglia .

La Regione Puglia ha 60 giorni per opporsi alla richiesta di riconoscimento, ed è pronta a farlo.

Napoli ci aveva provato già nel 2017, scrive il quotidiano. Ora la questione si ripete.

“Nella richiesta pubblicata in Gazzetta Ufficiale si legge chiaramente che la zona di produzione “include il territorio amministrativo delle Regioni: Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise e Puglia”, così come sul sito dell’assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, alla dicitura “Pomodoro pelato di Napoli”, si riconosce che “attualmente la maggiore quantità di prodotto lavorato è di origine pugliese”. E allora perché la Puglia dovrebbe sparire dall’etichetta, a favore di Napoli? Più che la produzione “si vogliono intestare la trasformazione — spiega il direttore di Coldiretti Foggia Marino Pilati, che già mesi fa aveva lanciato l’allarme — Ma per il pomodoro pelato questo processo non aggiunge niente al prodotto. Se il confezionamento si fa a Napoli o a Pechino è la stessa cosa””.

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